Storie di beauty
Episodio 1
Che sia una cena, un appuntamento galante, un colloquio di lavoro o semplicemente un giro con gli amici, il brufolo ha fatto girare le scatole a un bel po’ di persone indipendentemente dall’età. Eh si perché l’acne non è solo un regalo dell’adolescenza ma può colpire anche gli adulti. Questa patologia compare principalmente sul viso, ma a volte anche sulla schiena e più raramente su collo e petto. In Italia, l’acne rovina appuntamenti e intacca la serenità di 6 milioni di persone. Di questi circa il 60% sono adolescenti, di cui il 15-20% sono casi di acne severa.
La cosa più fastidiosa? L’acne è come l’ex fidanzato che ti ha fatto del male: può lasciare tracce e anche profonde. Spesso considerata solo come un problema estetico, in realtà l’acne è una malattia vera e propria e come tale deve essere affrontata. Non deve essere sottovalutata anche per lo stress emotivo che può causare a chi ne soffre ma mentre un ex fidanzato non può essere cancellato da una macchina spara collagene o da un laser, l’acne, invece, sì. Per me non è stata un ‘ossessione ma un fastidio da estirpare perché quel o quei brufoli arrivavano sempre nel momento sbagliato, non che ce ne fosse uno giusto, poi…
Avevo più di 30 anni, stavo vivendo una relazione difficile e in occasione di un weekend fuori dall’Italia, non un brufolo ma una famiglia di brufoli, ha deciso di crescere in maniera prepotente ed arrogante esattamente al centro della mia faccia. Ho provato con qualsiasi cosa, creme antibiotiche, preghiere, impacchi di acqua calda salata, riti sciamani, Tea Tree Oil fino a che una mia amica mi ha suggerito la crema di Ictammolo, che effettivamente funzionava ma era il tempo a mia disposizione che giocava a mio sfavore.
Quindi ho optato per un cerotto pieno di Ictammolo per tutto il viaggio quando ero sola, occhiali da sole di giorno e un sorriso stampato in faccia per 2 cene romantiche. Perché con l’espressione sorridente, quel sorriso estremamente forzato, la famiglia di brufoli appariva stirata e sembrava meno evidente.
Dopo 2 giorni avevo la mandibola fuori posto ma alla fine me la sono cavata così.
Per anni mi sono portata dietro le cicatrici sia di quella famiglia maledetta di brufoli che dell’ex fidanzato fino a quando non ho deciso di cancellare quelle cicatrici e l’ho fatto con una tecnologia invasiva ma miracolosa.
Il Perfaction Enerjet 2.0 è un’apparecchiatura che permette di introdurre nello spessore della pelle o sotto di essa qualsivoglia sostanza senza l’utilizzo di aghi. Il materiale scelto (di solito acido ialuronico) viene inoculato grazie ad una altissima pressione che lo spinge nello spessore della pelle. Una volta introdotto nella pelle il materiale esplode (si parla di Effetto Blast) in migliaia di piccole goccioline che muovendosi in senso centrifugo (proprio come i frammenti di una bomba) creano, come microscopici proiettili, migliaia di micro- canali.
L’effetto dopo il trattamento, poco doloroso ma molto fastidioso, è quello di aver fatto un incontro ravvicinato con una sciame di api che ti hanno punto il viso in ogni angolo. Ma i risultati sono incredibili.
Il tempo di recupero sono almeno 5 giorni dove i rigonfiamenti si stendono e il collagene cancella le cicatrici ma non quelle del cuore. Quelle solo il tempo e tanta pazienza, ma con un viso senza cicatrici tutto è più facile… come si dice “lontano dal viso lontano dal cuore”? Non era proprio così, ma così rende decisamente l’idea!
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios