Giugno è arrivato ed è un mese arcobaleno tutto dedicato alla LGBTQIA+ community e a creare sensibilità, dialogo e confronto
Calvin Klein, da sempre brand all inclusive anticipatore di un’estetica essenziale e agender che potesse essere fluidamente interpretata da tutti, dedica al Pride Month una nuovissima campagna.
L’intimo iconico viene reinterpretato con l’hashtag e mantra #proudinmycalvins, che invita ad essere fieri del proprio genere, del proprio corpo e della propria sessualità, qualunque questi siano.
La sensibilità verso le tematiche di sessualità e di genere non può essere ignorata. Nel mondo ancora oggi milioni di persone vengono discriminate per il loro orientamento sessuale e per come decidono di esprimerlo, basti pensare all’accesissimo dibattito sul DDL Zan, che infiamma l’opinione pubblica italiana da mesi ed è arrivato a chiamare in causa il Vaticano, la politica, più attenta a negare i diritti di una minoranza piuttosto che fare il suo dovere e addirittura un Fedez querelato da Mamma Rai.
Proprio per questo, Calvin Klein ha stanziato molti fondi a diverse associazioni benefiche e no-profit che sostengono e aiutano attivamente la comunità LGBTQIA+, come ad esempio l’ILGA (International Gay and Lesbian Association) e la onePULSE Foundation, un’organizzazione fondata dal proprietario dell’omonimo locale di Orlando, Florida, in cui cinque anni fa ci fu una sanguinosa sparatoria.
Gli otto interpreti della campagna di Calvin Klein sono personalità uniche del web, del cinema e della musica, che portano con sè una sensibilità speciale e una spontaneità conmovente, tutti bellissimi nella loro unicità.
Da Honey Dijon, modella e cantante che fa la spola fra la vibrante Berlino e la folgorante New York, a King Princess, cantante e producer gender-fluid ispirata dalla sonorità della sua Brooklyn; da Isaac Cole Powell, attore e cantante prossimamente nel super remake di West Side Story, a Omar Ayuso, amatissimo personaggio di Élite e guest star dei video di Rosalía: tutti quanti sex symbol che scardinano le regole polverose di un tempo e si offrono in tutta la loro bellezza e purezza.
Che giugno possa durare tutto l’anno, all’insegna di un Pride sempre più arcobaleno e inclusivo!
Image: Karla Otto Press Office