Che fine ha fatto chi doveva difendere i diritti dei più deboli? Chi avrebbe dovuto prendersi cura degli emarginati, di coloro che non ce la fanno a stare nei binari, di chi non riesce a piegare la testa e adattarsi al sistema di regole della conformità?
Perché chi non accetta di sottostare al pensiero comune, a ciò che rientra nelle categorie del buono e del giusto, viene considerato fuori dal gioco e non ha più nessuno che gli metta a disposizione un salvagente per non affogare nel mare dell’ipocrisia?
Su quali basi poggiano i diritti civili oggi, all’alba dell’anno 2023, centouno anni dopo la marcia su Roma, nell’Italia che ha scelto di affidarsi a un governo che promette di rimettere a posto le cose partendo dal principio che prima ci siamo noi, quelli che stanno dalla parte della ragione, e poi ci sono gli altri, quelli che tirano tardi, studiano poco, si cullano nei vizi e non hanno voglia di lavorare?
Acrimonia ha deciso di farvi andare di traverso il Natale. Provate ad accedere il cervello, immergetevi nello speciale di Gianfranco Gatta (link) e cercate di capire perché siamo finiti in questa palude.
Magari, rileggendo la storia degli ultimi 35 anni, il sangue riprende a circolare e qualcuno si rende conto che è arrivata l’ora di muoversi.
Perché mica è Natale, no?