La comunità LGBTQIA+ (e non solo) si prepara a scendere in piazza
Giugno, tempo di primi caldi, birkenstock finalmente ai piedi e Pride Month. È ufficialmente iniziato il mese dell’orgoglio della comunità LGBTQIA+ in cui le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali scendono in piazza a ricordare a tutti che esistono e a rivendicare diritti e tutele troppe volte rimandati.
Pride contro l’intolleranza
Le celebrazioni e gli eventi che costellano il mese del Pride non si sono fermati nemmeno con la pandemia di Covid-19 e quest’anno promettono di essere ovunque in Italia, fino all’autunno, per ribellarsi a un clima politico di intolleranza.
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Secondo il rapporto ILGA-Europe del 2024, infatti, l’Italia si classifica 35esima su 49 Paesi europei per i diritti delle persone omosessuali. E dopo il fallimento del disegno di legge Zan nel 2021 e l’avvento del governo più a destra della storia repubblicana la comunità arcobaleno è pronta a farsi sentire, da nord a sud, lungo tutto lo stivale.
Presenza capillare
Solo a giugno sono in programma circa 30 Pride nelle principali città italiane. Altri sono ancora da confermare, mentre alcuni si sono svolti già tra aprile e maggio. I pride non si limiteranno solo a questo mese, ma si terranno anche a luglio, agosto, settembre e ottobre. In tutto gli appuntamenti ad oggi sono oltre 50.
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Le manifestazioni più attese sono ovviamente quelle di Milano e Roma, con quest’ultima che festeggia i 30 anni dalla prima parata. Tra le altre città già annunciate, Terni, Modena e Isernia ospiteranno il pride per la prima volta.
Un decennio in crescendo
Se fino agli anni ‘10 del Duemila i Pride si tenevano solo nelle maggiori città italiane, nell’ultimo decennio sono arrivati un po’ dappertutto, soprattutto grazie alla creazione, nel 2013, di Onda Pride, una piattaforma che riunisce i vari pride cittadini e regionali.
Complice questo coordinamento e una maggiore sensibilità delle nuove generazioni per i temi al centro delle manifestazioni, la partecipazione a questi appuntamenti è molto cresciuta insieme al coinvolgimento istituzionale e all’impegno di personaggi pubblici. Accanto alle parate tradizionali, sono aumentate anche le iniziative culturali e artistiche legate alle rivendicazioni della comunità LGBTQ+.
Il riconoscimento delle unioni civili nel 2016 ha rappresentato un passo importante che ha influito sul tono delle manifestazioni. I Pride ora celebrano i successi raggiunti ma continuano a chiedere ulteriori progressi, come il matrimonio egualitario e il riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno.
Mainstream antisistema
Oggi i Pride saranno anche ormai entrati nel mainstream, ma non hanno perso urgenza né la loro carica antisistema. “Nel Pride vediamo un’alternativa di mondo, di società, che sia inclusiva” ha ricordato a questo proposito Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride 2024 e presidente del circolo Mario Mieli. Per questo è importante esserci, che si faccia parte della comunità o come semplici alleati.
Ecco allora dove trovare il Pride più vicino a voi anche se non vivete a Milano o a Roma.
Giugno
1 giugno: Perugia Umbria Pride, Taranto, Padova, Ferrara, Pavia, Savona
8 giugno: Liguria Pride Genova, Siracusa
15 giugno: Bergamo, Catania, Roma, Torino
16 giugno: Verona
22 giugno: Ancora Marche Pride, Cosenza, Frosinone Lazio Pride, La Spezia, Lecco, Palermo, Varese, Vicenza
29 giugno: Cagliari Sardegna Pride, Milano, Napoli, Ragusa
Luglio
6 luglio: Bologna, Cremona, Lecce Salento Pride, Pescara Abruzzo Pride
13 luglio: Isernia Molise Pride, Belluno
Agosto
4 agosto: Rimini Summer Pride
31 agosto: Lignano Pride
Settembre
7 settembre: Brescia
16 settembre: Torre del Greco Vesuvio Pride
Ottobre
12 ottobre: Aosta Pride
Maggiori notizie e aggiornamenti sulle date dei Pride si possono trovare sul sito di Onda Pride o su Gay.it.
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios