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Perché ci sono sempre più film a pagamento sulle piattaforme di streaming?

Tempo di lettura: 2 min.

È uno degli effetti di un mercato affollato, ma ci sono soluzioni a basso costo

Sembra lontano il momento in cui avevamo solo uno (Netflix) o due (Prime Video) abbonamenti ai servizi di streaming. Ci bastavano e non dovevamo pagare nulla di più di una quota mensile per vedere tutto quello che volevamo. Eravamo felici e non lo sapevamo, per citare un meme che gira su internet.

Per vedere, devi pagare (di più)

Adesso invece si sono moltiplicate le piattaforme, estesa a dismisura l’offerta e cresciuti i costi per vedere film e serie tv. Tanto che anche possedendo 3 o 4 abbonamenti è molto facile che ci venga chiesto di pagare in più per vedere alcuni prodotti. Una cosa che quando capita ci fa gridare a squarciagola all’ingiustizia, nemmeno fossero stati toccati i nostri diritti fondamentali.

Un utente italiano di recente ha parlato per tutti noi e l’ha fatto notare in un forum di Amazon: Un tempo era tutto incluso con Prime e questo era il bello del servizio” scrive il coraggioso. “Pian piano vengono aumentati gli abbonamenti (fino a 50 euro) e tolti alcuni pezzetti. A breve darò disdetta per pagare solo on demand (e non anche l’abbonamento)”.

La stessa cosa succede anche per Apple TV + e per Infinity plus di Mediaset dove sono tanti i titoli a pagamento, mentre Netflix per ora ha “solo” alzato i prezzi e introdotto la pubblicità per chi non si può permettere abbonamenti più costosi.

È il mercato, bellezza

Se a noi sembra ingiusto, per le piattaforme è tutto normale. Quello di cui ci lamentiamo è un modello di “accesso anticipato”, in cui questi servizi permettono agli utenti di vedere film appena usciti o molto richiesti pagando un extra prima che siano inclusi nell’abbonamento base. Lo stesso vale per produzioni originali, spesso trattate come un servizio premium.

In alcuni casi, i costi aggiuntivi potrebbero invece essere legati a partnership o accordi specifici con produttori, distributori o case di produzione che potrebbero richiedere condizioni particolari, tra cui costi extra per determinati film.

Far pagare un costo aggiuntivo per certi contenuti può essere inoltre un modo per testare quanto gli utenti siano disposti a spendere e quali contenuti siano più profittevoli per massimizzare i ricavi.

Allora che fare?

A nulla vale la nostra fedeltà a questo o a quel servizio di streaming. Non importa se ogni sera passiamo ore a scorrere la stessa home per scegliere un film. Apparentemente per le piattaforme e le case di produzione noi utenti siamo solo bancomat da prosciugare sfruttando la nostra pigrizia.

Infatti, anche volendo, tornare a scaricare film con Torrent non è così comodo come accendere la tv e scegliere cosa vedere. Soluzioni a basso costo comunque esistono, prima tra tutte Rai Play dove, solo registrandosi, si possono trovare notevoli perle nascoste. Altre piattaforme internazionali come Chili e Rakuten hanno un nutrito elenco di film gratis, senza abbonamento. Seppur meno note, anche su Pluto Tv e l’italiana Vvvvid sono a disposizione, gratuitamente, molti film e serie.

Ricordiamocelo prima di lanciare il telecomando contro il televisore.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Tommaso Meo
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