Mossa strategica o fregatura?
La stella polare diventa “rimanere”, lo abbiamo assodato qualche tempo fa. La convivenza, però, non è necessariamente sinonimo di “esserci”. Si può dimostrare di esistere per l’altro/a anche a 2000 km di distanza e oggi le modalità sono infinite.
Senza voler concedere eccessivo merito a Emily Ratajkowski per le ultime dichiarazioni fatte secondo cui divorziare prima dei trent’anni sarebbe chic, potrebbe effettivamente esserci qualcosa di vero nei vantaggi di compiere un passo importante prima di ritrovarsi improvvisamente più adulti che giovani.
@emrata personally i find it chic to be divorced by the age of 30
Eccone alcuni.
- Sperimentazione della convivenza:
Uno dei principali motivi per cui le persone optano per la convivenza prima dei trent’anni è l’opportunità di apprendere a convivere con un partner. Questo periodo offre una preziosa occasione per conoscersi meglio (nel bene e nel male), scoprire le abitudini quotidiane reciproche e cercare di gestire le sfide senza maledirsi.
- Condivisione delle responsabilità finanziarie:
Questo punto può essere particolarmente vantaggioso per i giovani adulti che stanno ancora cercando di stabilire la propria indipendenza finanziaria. La condivisione delle spese può alleviare il carico finanziario e permettere di risparmiare per il futuro. - Creazione di ricordi condivisi:
Passare più momenti insieme, non riduce necessariamente la qualità degli stessi ma permette di fortificare il rapporto in vista di nuovi progetti. - Messa alla prova:
Se fatto con estrema franchezza e lucidità, questo passo può portare a una relazione più forte e appagante nel lungo termine.
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Quindi? Ai posteri del test, l’ardua sentenza.
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios