L’innovazione e la trasformazione digitale ormai dilagano tra le popolazioni italiche: dal 4 dicembre l’applicazione IO sarà autorizzata a dimostrare la nostra capacità di guida e il diritto di accesso al sistema sanitario. Un passo avanti o una nuova, provvidenziale, opportunità per truffatori e criminali?
Una buona notizia per tutti coloro che mal sopportano un portafoglio pieno di carte e schede, pesante e fastidioso da portare in giro. Da mercoledì 4 dicembre patente, tessera sanitaria (ed anche carta europea della disabilità) saranno digitalizzate ed inserite all’interno dell’applicazione IO, pronte e disponibili per procedure burocratiche e controlli di polizia.
Dal Dipartimento per la trasformazione digitale del Ministero dell’Innovazione informano che “il rilascio per i cittadini vedrà un calendario di abilitazione: dal 23 ottobre 50mila cittadini; dal 6 novembre 250mila; dal 30 novembre 1 milione; dal 4 dicembre per tutti gli utenti dell’app IO. Nel rispetto della tutela della privacy e della normativa sulla protezione dei dati personali, gli utenti, all’interno delle prime tre finestre temporali di abilitazione sopracitate, saranno selezionati con criterio randomico all’interno della base utenti dell’App IO”.
@angelogrecoofficial Arriva la nuova patente digitale #patente #legge ♬ suono originale - Angelo Greco
Al netto del burocratese, si tratterebbe di un primo passo verso il sistema IT-Wallet, che dovrebbe portare al superamento dei documenti fisici con il passaggio a quelli digitali. Anche se, viene specificato, si tratta di uno strumento non obbligatorio e i cittadini italiani sono liberi di continuare a usare esclusivamente i documenti di plastica.
Le innovazioni, soprattutto quelle che coinvolgono il nostro device preferito, lo smartphone, sono sempre ben accette ma qualche domanda sorge sempre. Ad esempio sulla effettiva possibilità di utilizzare questo nuovo canale di identificazione ed anche sulla relativa facilità di contraffazione di una immagine sul telefono: screenshot o foto del documento di un altro, modifica della foto, e via, pronti a sfidare la sorte e l’attenzione dei militari casualmente incontrati ad un controllo stradale.
Oppure, al contrario, se i militari casualmente incontrati ad un controllo sono quelli alla frontiera o sulle strade tra Slovenia e Ungheria. Ai suddetti rappresentati delle forze dell’ordine straniere, che probabilmente non parlano e non leggono la nostra lingua, ci troveremo a spiegare che la nostra patente, il lasciapassare che ci autorizza a guidare ed è anche valido come strumento di identificazione sul territorio europeo, in realtà non ce lo abbiamo ma possono guardarlo sullo schermo del nostro smartphone, magari senza privarcene, perché costa parecchio e non ci fidiamo del suo effettivo ritorno nelle nostre mani.
Qualcosa del genere potrebbe avvenire anche nella malaugurata ipotesi di un accesso inatteso e indesiderato in un centro medico pubblico o in un pronto soccorso, magari in una remota cittadina di confine nei Paesi Baschi spagnoli. Immaginiamo quindi cosa accadrebbe quando, all’accettazione, andremo a presentare l’app Io nella quale viene visualizzato un documento italiano e dematerializzato. Nel migliore dei casi la prima telefonata sarebbe per il reparto di psichiatria, a prescindere dal motivo per il quale abbiamo ritenuto di recarci nella struttura sanitaria.
@smartworld.it IT-Wallet è disponibile: come caricare i documenti digitali #itwallet ♬ suono originale - SmartWorld.it
Se state pensando che in fondo anche le carte fedeltà del supermercato, addirittura quella di Ikea, le conserviamo sul telefono senza particolari effetti collaterali, sappiate che in alcuni store succede che le carte digitali non vengano più accettate, in quanto strumento utilizzato per derubare altri clienti accaparrandosi abusivamente punti e premi (sembra incredibile, ma è successo davvero).
Siccome però non si può essere contrari al progresso e non si possono bloccare le innovazioni, bisognerà entrare nella nuova ottica dei documenti digitali, superando ogni riserva mentale verso questo nuovo modo di accedere a servizi e prestazioni. E ricordandosi di conservare e di portare con noi la versione fisica di patente e tessera sanitaria quando ci dirigiamo verso zone del mondo e del Paese in cui l’approccio al digitale oppure la connessione ad internet non sono proprio all’avanguardia.