La 93ª edizione si terrà il 25 aprile, sempre nella sontuosa cornice del Dolby Theatre di Los Angeles
Sono di una manciata di ore fa le nomination rilasciate dall’Academy e abbiamo pensato di fare con voi un breve punto della situazione.
Molti film già candidati ai Golden Globes si ritrovano nella rosa delle candidature degli Academy Awards, ma ci sono alcune sorprese interessanti.
Minari, toccante pellicola sudcoreana, ha fatto incetta di candidature che contano, fra cui Miglior Film, Miglior Regia per Lee Isac Chung, Miglior Attore rispettivamente per Steven Yeun e Miglior Attrice Non Protagonista per Yuh-Jung Youn.
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Nella rosa dei candidati a Miglior Regia compaiono ben due donne, la giovane vincitrice di un Golden Globes Chloé Zhao, premiata anche a Venezia per il suo poetico Nomadland, e Emerald Fennel, che ha firmato la regia di Una Donna Promettente, black dramedy con una profonda critica sociale.
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Le attrici protagoniste dei due film, rispettivamente l’iconica Frances McDormand e la poliedrica Carey Mulligan, si ritrovano a competere nella categoria di Miglior Attrice Protagonista, insieme a Viola Davis, Vanessa Kirby e Andrea Day.
Pur amando la coolness menefreghista e il talento della McDormand, troviamo molto probabile e meritata la vittoria di Vanessa Kirby. Si è fatta le ossa con tanto teatro e la serie The Crown, e la sua struggente interpretazione in Pieces of a Woman non può lasciare indifferenti i membri dell’Academy.
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Nella categoria per la Miglior Attrice Non Protagonista troviamo la sempiterna e bravissima Glenn Close, papabilissima vincitrice: ha 74 anni, è stata candidata innumerevoli volte e non ha mai vinto. Quale miglior occasione per darle l’Oscar per la sua drammatica interpretazione in Elegia Americana, drammone a stelle e strisce di Ron Howard?
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La Close si trova a competere di nuovo con Olivia Coleman, candidata per The Father, con la già citata Yuh-Jung Youn, con Amanda Seyfried, candidata per Mank, e con la giovanissima Maria Bakalova, rivelazione scovata da Sacha Baron Cohen per il seguito di Borat.
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Fra gli uomini spiccano le candidature di Riz Ahmed per Sound of Metal, che gareggia con pezzi da novanta come Anthony Hopkins e Gary Oldman, ma anche con il compianto Chadwick Boseman, scomparso l’anno scorso dopo aver girato Ma Rainey’s Black Bottom. La nostra mente dice Ahmed, ma il nostro cuore batte ancora per Boseman, grandissimo attore che se ne è andato troppo presto.
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Grandissime congratulazioni a Laura Pausini, che fa bis con la candidatura come Miglior Canzone Originale con la sua Io Sì (Seen), già trionfatrice dei Golden Globes. Che riuscirà a portarsi a casa anche l’Oscar? Noi tifiamo per lei!
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E menzione speciale alla categoria dei Migliori Costumi, in cui la sfida è molto variegata. Nella stessa rosa si trovano Ma Rainey’s Black Bottom, Mulan, Mank, il nostrano Pinocchio di Matteo Garrone, un concentrato di bravura tutta italiana, fra filati preziosi e costumi folklorstici.
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Ultimo, ma non per importanza, Emma., il bellissimo remake tratto dal libro di Jane Austen, uscito l’anno scorso e diretto da Autumn De Wilde. La protagonista, una splendida Anya Taylor-Joy, e gli altri personaggi sono vestiti con dei deliziosi abiti dai colori pastello e pieni di dettagli rococò. Non possiamo che tifare per la vittoria di fiocchi, perline e cappellini chic!
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Non vediamo l’ora della notte degli Oscar!