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Ogni Batman ha il suo Robin

Tempo di lettura: 3 min.

La spalla nel mondo dello spettacolo ha un peso fondamentale. Ma quanto costa rinunciare al ruolo di primattore? E quanto paga?

Ogni Batman ha bisogno del suo Robin e anche se quest’ultimo risulta essere da sempre un ruolo secondario, fare la spalla, non solo nella comicità non è certo roba da poco. Gli esempi di coppie musicali o dello spettacolo in generale sono tanti, ma uno per tutti e il duo ormai storico formato da Bonolis e Laurenti. Il primo non ha certo bisogno di presentazione ma anche Luca (Laurenti) ha saputo affermarsi nel tempo creando un personaggio adatto sia in una coppia che in solitaria. È proprio questo un caso, raro, di perfetto equilibrio nella coppia artistica dove i ruoli sono bene amalgamati e ognuno rafforza l’altro senza sminuirne il ruolo. 

Non è sempre facile però prendere e dare il giusto spazio nella coppia artistica e spesso chi si trova come secondo viene messo nell’ombra dalla fama del primo. Nella musica diversi sono gli esempi, come Cesare Cremonini e Ballo. Loro insieme ad altri musicisti erano i LunaPop, gruppo pop dei primi anni 2000 e Ballo era forse quello tra tutti che più incarnava l’essenza del gruppo stesso, con il suo faccino pulito, i suoi iconici rasta e quel sorriso che rendeva tutto spensierato, ma ad oggi in molti fanno fatica a ricordare il nome.

 
 
 
 
 
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Spostandoci fuori dall’Italia ma rimanendo sempre nel campo musicale ricordiamo gli Wham, gruppo storico composto da George Michael e Andrew Ridgeley. Per diverso tempo c’è stato in questa coppia musicale un perfetto equilibrio, non poteva esserci Andrew senza George che però nel tempo è diventato quello con la più forte personalità e ha tentato di spiccare il volo in solitaria lasciando dietro di sé l’altra metà del duo che, come spesso accade, è stato messo in ombra in poco tempo. 

Un duo più particolare stavolta dei giorni nostri è quello di Michele Zocca e Blanco. Non sono il classico duo da vedere insieme sul palco ma se Blanco è in cima alle classifiche e non ne sbaglia una è merito soprattutto del suo “Michelangelo che gli ha messo le ali” come recita in un suo pezzo facendo riferimento a Zocca. Proprio lui mette a completa disposizione il suo talento fornendogli basi e producendo la sua musica, con immensa professionalità ma forse decidendo deliberatamente di restare nell’ombra. Di esempi ne potremmo fare tantissimi, da Simon e Garfunkel, coppia artistica che si è più volte divisa e riunita fino poi alle dichiarazioni di Simon che ha confessato la poca armonia tra i due agli 883, duo composto da Max Pezzali e Claudio Repetto. I due, amici fin dai tempi della scuola, hanno poi preso due strade diverse e Repetto ha rinunciato a fare parte del duo nonostante il successo del gruppo. 

 
 
 
 
 
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Ma cosa spinge qualcuno a diventare secondo o comunque a restare un passo indietro? Non è certo mancanza di talento, ma spesso le dinamiche dello spettacolo tendono a puntare un riflettore su uno piuttosto che l’altro. Neanche a dirlo, se la coppia è formata da due donne subito si grida alla competizione, una gara a colpi di lustrini e paillettes che quasi sempre nulla ha a che fare con il talento delle protagoniste: Cuccarini e Parisi ci dicono qualcosa?! Ma essere la spalla o il secondo forse non è sempre qualcosa che si decide a tavolino, spesso è una formula provata una volta e nutrita dal successo ricevuto , altre volte ciò che sembrava un percorso a due si rivela poi una strada a imbuto dove vince il più forte. Un compito difficile quello del Robin di turno, non solo quando le luci sono accese ma soprattutto quando, in maniera spietata, qualcuno sottolinea il ruolo secondario dell’artista. 

 
 
 
 
 
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Fare la spalla, stare mezzo passo indietro o essere il musicista che accompagna la voce è invece spesso un sottile gioco di fioretto che spetta non al più impattante dei due ma sicuramente a chi, con delicatezza, fornisce all’altro le mani incrociate dove mettere un piede e saltare oltre la barricata, dove il successo attende, tante volte e spietatamente solo uno dei due. 

 
 
 
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
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