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Non ci resta che il doom spending

Tempo di lettura: 3 min.

Spendere compulsivamente per non pensare al domani. Alcuni tips per provare a non cascarci di nuovo.

Se sei un Millennial o un Gen Z, pensare al futuro viene un po’ difficile, con buona pace di chi esorta all’ottimismo o al non piangersi addosso: tendenzialmente lo dice con un mutuo estinto (sì, una volta anche gli under 30 potevano accedervi), un lavoro o una pensione dalla stabilità oggi in via d’estinzione, e una cecità di fronte agli stravolgimenti climatici in atto tipica di chi proprio non si arrende al fatto che gli anni Ottanta siano finiti da quarant’anni. Se del doman non c’è certezza ma solo ansie sociali, che rimane da fare per chi vuol esser lieto? A quanto pare darsi allo shopping compulsivo, fenomeno che prende il nome di doom spending.

Si tratta di un vero e proprio comportamento bulimico d’acquisto che, secondo un’indagine del 2023 condotta da CreditKarma, colpisce il 27% degli americani. Soprattutto tra Millennial e Gen Z, la preoccupazione per l’attuale situazione economica mondiale genera ansia finanziaria, con la quale si scontrano ogni giorno: stipendi stagnanti, inflazione galoppante, affitti inavvicinabili, a cui si aggiungono scenari geopolitici non proprio rassicuranti. Se si è di fronte a un inevitabile armageddon, perché fare piani per il domani? Lo shopping diventa così un ottimo e pericoloso placebo per cancellare questi pensieri, una consolazione che concentra l’attenzione sul qui e ora e non sul lungo termine. Anche chi riesce a fare la formica, lo fa per prepararsi a dare sfogo al suo animo da cicala: secondo il World Savings Day Report, l’analisi presentata da Klarna (piattaforma per i pagamenti flessibili) che svela le abitudini di risparmio degli italiani, la Gen Z, se risparmia, lo fa per prepararsi agli acquisti durante eventi come Black Friday e Natale.

Se la situazione economica mondiale appare una verità amara e incontrovertibile almeno nel breve periodo, si può invece provare ad arginare il doom spending e salvare qualche spicciolo in più. Come? Secondo la Charles Schwab Corporation, multinazionale americana di servizi finanziari, questi tips potrebbero aiutare:

Cambiare le abitudini social

Doom spending e doom scrolling vanno a braccetto: un feed sovraccarico di contenuti pesanti aumenta l’ansia, così come uno saturo di creators e aziende che promuovono prodotti o esperienze costose alimenta una FOMO che spinge all’acquisto, anche se fuori dalle proprie finanze. Se diminuire il tempo sui social è una sfida difficile (nessuno prende sul serio il limitatore di Instagram, parliamoci seriamente), almeno si può provare a interagire in modo diverso con i contenuti che vendono qualcosa, in modo da rendere la vita dell’algoritmo un po’ più difficile.

Occhio ai pagamenti digitali!

Avere i metodi di pagamento memorizzati o le carte a portata di smartphone sono senza dubbio delle comodità. Eppure c’è un problema di percezione: danno l’idea di non star spendendo realmente del denaro, una sensazione che se trascurata può far cadere più facilmente nel doom spending. L’alternativa consigliata è quella di utilizzare il contante nei negozi fisici (sta a vedere che i detrattori del POS hanno ragione!?) o, in quelli online, di non procedere immediatamente all’acquisto, ma far passare del tempo dalla messa nel carrello alla transazione finale. Una pausa di riflessione di un giorno potrebbe illuminare sull’effettiva necessità dell’oggetto che si intende comprare.

Apprezza anche un piccolo risparmio

Mettere da parte sono tre parole che hanno il sapore dell’utopia oggi, soprattutto se si è soffocati dall’idea di raggiungere un obiettivo di risparmio in un determinato periodo. Prendersi il proprio tempo, con piccoli accantonamenti che possono iniziare a essere saltuari, per poi divenire abitudine, è il giusto approccio. Gli strumenti finanziari esistono e i consulenti non vedono l’ora di parlarne per fare la loro parte nella lotta all’analfabetismo finanziario: fondi pensionistici, piani di accumulo, accantonamenti. Il boomer del futuro in ognuno di noi sta già ringraziando.

I modi per non cascarci ci sono, ora occorre solo un maialino salvadanaio: per lui sì che si può correre a comprarne uno.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Federico Ingemi
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