“Dimmi come dipingi e ti dirò chi sei”
Scrollando il solito feed, con il solito entusiasmo e il canonico ritmo mi sono imbattuta in @barbara.shilova: artista e modella. Più artista che modella. Più arte che parte. È difficile inquadrarla e nonostante la mia immaginazione spesso viaggi più del dovuto… questa volta no, non posso dire che mi sembri di conoscerla.
Le sembianze angeliche, il corpo mingherlino, le origini, le contaminazioni artistiche, un mix di elementi che mi portano ad essere quasi spaventata dal poterle associare qualcuno di simile. Lo stereotipo della ragazza della porta accanto (vedi Lucette Van Beek) o dell’amica timida (ancora Costanza Nisi) non le si addice, Barbara Shilòva è un insieme di spunti, di generi (musicali?) differenti, di colori che litigano tra loro, di sapori dolci e salati. La più stimolante che vi abbiamo presentato fino ad ora e la più complessa.
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È una rubrica, quella di “Model Identikit” che tende a riconoscere personalità del campo valide, che spesso per sfortuna o altro passano in sordina. Allora noi ve le buttiamo lì, sia mai vi potessero interessare umanamente o servire lavorativamente.
Comunque tornando all’angelica Barbara, su behance (nel 2014) si descrive come “transport designer, illustrator and painter”, non menziona la professione di modella. Probabilmente comincia ad esercitarla più tardi. Sulla sua bacheca IG si alternano, invece, foto di lei in cover di magazine iconici a foto del suo corpo tra opere d’arte firmate BS, espressioni seriose a immagini che svelano il suo essere “fanciullina”.
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Una sua figura intera è affiancata dalla didascalia “I am the smallest human in the world” e qui capisco che ci sono persone che non si possono spiegare, sono e basta. Una di queste è sicuramente Barbara Shilóva.