Scoprire la capitale della Polonia
Ora che anche il presidente Joe Biden l’ha scelta per trascorrere una giornata fuori Casa (Bianca) le quotazioni turistiche di Varsavia, la capitale della Polonia, sono in forte crescita. La città, avendo subito l’oltraggio della guerra, dell’occupazione e della distruzione, è stata in gran parte ricostruita ed anche le attrazioni turistiche risentono inevitabilmente di questa storia così travagliata.
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Il centro storico della capitale, tutelato quale Patrimonio mondiale Unesco, ospita diversi edifici imponenti, tra cui il Castello reale che ha accolto il presidente Biden. La vecchia dimora dei sovrani polacchi propone, oltre agli appartamenti reali, i dipinti di Rembrandt e le tele del nostro Canaletto. Ci sono poi la Sala del Senatore, dove nel 1791 fu approvata la prima Costituzione d’Europa. E i due giardini, con un gigantesco prato contornato di aiuole, fontane e labirinti di siepi. Il posto adatto per rifocillarsi o per concedersi una pausa rilassante durante il tour della città.
Il simbolo di Varsavia è la Sirena, la cui statua domina la Piazza della Città Vecchia: la più antica e una delle più affascinanti della Capitale. Fu progettata e realizzata tra il XIII e il XIV secolo per ospitare feste e mercati, ma anche come spazio per giustiziare i prigionieri. Non tutte le attrazioni della città in vero risplendono alla luce del sole: il sentiero culturale della cantine del centro storico, consigliato come itinerario ideale nelle afose giornate estive e in quelle glaciali dell’inverno, mostra ai visitatori un universo sotterraneo, in cui sono stati ricavati spazi espositivi e luoghi in cui apprendere la storia di quella nazione.
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Uscendo a riveder le stelle, gli appassionati dell’eccessivo stile barocco possono rifarsi gli occhi con il Wilanów Palace, la residenza del re Jan III Sobieski. Oltre agli interni, ricchi di stucchi e decorazioni fastose, anche in questo caso vanno tenuti in considerazione i giardini, molto curati e ricchi d’acqua e di spazi per godersi le giornate più calde.
Dopo stucchi, appartamenti reali, laghetti e cascate si può anche virare verso mete più impegnative, mettendo in agenda il Museo dedicato all’insurrezione di Varsavia del 1944 e il Polin, il Museo della storia degli ebrei polacchi.
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Per concludere la visita di Varsavia con attrazioni meno “polacche” e un poco più originali, potete virare sul giardino cinese, con scoiattoli e pavoni, del Museo Reale Łazienki. Oppure sul distretto di Praga (no, non serve l’aereo), un quartiere situato sulla riva destra del fiume Vistola, che è riuscito a conservare architetture ed atmosfere originali, essendosi almeno in parte salvato dalle devastazioni della guerra.