Consiglio? Non farsi tentare dalla varianti di vin brûlé, il succo di arancia caldo è orrendo
La tradizione dei mercatini di Natale è una di quelle usanze che abbiamo clonato da terre più fredde e ricche di atmosfera e che nelle piazze italiane aiutano, con alterne fortune, a far girare l’economia tra la fine di novembre e i primi giorni di gennaio, con variazioni di calendario da regione a regione. Bretzel, vin brulé, panini con salsiccia, prosciutto affumicato e strudel diventano lo street food prioritario di turisti e residenti che non sanno resistere al fascino degli aromi e dei sapori tipici del nord Europa.
Ed in effetti proprio nella parte settentrionale del vecchio continente si possono trovare i mercatini di Natale più belli, con la Germania che guida la classifica con ben 19 città a contendersi il primato della migliore atmosfera natalizia tra banchi imbanditi e piastre roventi. Anche alcune regioni francesi, come l’Alsazia, si sono fatte un nome in fatto di mercatini, con Colmar e Strasburgo che riescono a primeggiare di gran lunga. Non sono da meno alcune capitali dell’est, come Bratislava e Lubiana, che però non riescono a competere con la maestosità del mercatino di Natale di Praga, che in Piazza della Città vecchia sfoggia una moltitudine colorata di chalet che propongono prosciutto affumicato sui bracieri e manicotti boemi all’ombra di un abete di dimensioni colossali.
Ma bisogna proprio espatriare per trovare un mercatino di Natale all’altezza della situazione? In realtà no. In Trentino Alto Adige ce ne sono di ben fatti e con la giusta atmosfera. Già. Perché l’atmosfera, per i mercatini, è tutto. Se provate a visitare quelli allestiti con meritorio coraggio in altre città italiane, vi renderete conto che sono solo bancarelle, che in molte occasioni propongono prodotti orientali che nulla hanno a che fare con l’artigianato. E che infatti vengono venduti ad ogni latitudine. L’atmosfera è tutto, quindi meglio evitare di andare a zonzo per mercatini prima del tramonto: senza luci e lucine, bracieri accesi e fumo di candele vi troverete a girellare dentro un mercatino rionale appena più rifinito di quelli abituali.
Che poi, ci sono città e cittadine che hanno centri storici perfetti e piazzette fatte apposta per fare da cornice ad un romantico mercatino ma, purtroppo, ce ne sono tante, tante, altre che non possono vantare queste caratteristiche e la differenza balza decisamente all’occhio. Il freddo poi è un altro elemento essenziale: per poter gustare vino caldo, bretzel, crauti e wustel e altre pietanze ipercaloriche, grasse e unte la temperatura deve essere almeno inferiore ai 15 gradi, altrimenti il palato si ribella. E, a proposito di ribellioni, non fatevi tentare dalle varianti del vin brulè, il succo di arancia caldo è orrendo e non lega con alcun tipo di cibo natalizio. L’unica variante concessa è il vino caldo bianco, invece che rosso, ma anche su questa apertura si potrebbe discutere! Altra accortezza: la cannella, lo zenzero e la noce moscata hanno aromi piacevoli se aggiunti in poche gocce ad una torta o se utilizzati come profumatori per auto. I cibi che li contengono in robusta quantità resteranno a vagare per il vostro stomaco più a lungo di quanto vorreste.
Mentre molto a lungo vi troverete ad ammirare quell’enorme statua in legno dello Schiaccianoci che incautamente, forse ebbri di vino caldo, avete acquistato per una cifra importante. Starete lì ad ammirarla, per qualche anno, chiedendovi: ma perché? Una domanda che sarebbe invece opportuno porsi prima. Tutti quegli oggetti, quelle decorazioni e quella chincaglieria colorata e lucente risulta attraente e quasi irresistibile, ma prima di mettere mano al portafoglio sarebbe utile chiedersi se effettivamente viviamo nella casa di Babbo Natale (che quindi può accogliere copiosi elementi d’arredo stile lappone) oppure se nel nostro appartamento, villa, loft o monolocale quegli oggetti così natalizi possano davvero trovare una loro dimensione. Sembra una considerazione ovvia quanto superflua, sulla quale però potreste trovarvi a riflettere solo quando varcherete la soglia carichi di buste dalle quali fuoriescono grosse statuine in legno ed ettometri di decorazioni natalizie made in Korea alimentate a led.
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
Foto di Marco Squadroni