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sabato, 19 Luglio 2025
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L’inclusione è ancora un valore o solo una parentesi di calendario?

Tempo di lettura: 2 min.

Secondo Buzzoole, il Pride Month 2025 segna un crollo del 43% nei contenuti social rispetto al 2024 e un calo del 49% nelle campagne ADV. Ma fuori dalle logiche stagionali dei brand, c’è chi continua a parlare, suonare e scendere in piazza.

C’erano una volta i post arcobaleno, i loghi ricolorati, gli hashtag in caps lock. Poi è arrivato il 2025, e qualcosa è cambiato.

A raccontarlo non è un’impressione, ma i dati del report Buzzoole sull’inclusione e il Pride Month: dal 1 al 18 giugno 2025, i contenuti social dedicati al Pride sono crollati del 43,3% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Ancora più drastico il dato ADV: le campagne a pagamento sono diminuite del 49,1%, segno che i brand non solo parlano meno di Pride, ma smettono anche di investirci.

E allora la domanda si fa inevitabile: l’inclusione è stata solo una parentesi di calendario?

La stagionalità, d’altronde, parla chiaro: giugno è il picco assoluto (14,2% delle attivazioni ADV dell’anno), mentre nei mesi invernali il tema praticamente scompare — a febbraio solo il 6% degli ADV trattava contenuti D&I.
Insomma, si parla di diritti quando “va di moda”. Poi si spegne tutto.

Eppure, se i brand tacciono, le community continuano a farsi sentire.
Su TikTok, ad esempio, cresce l’attivismo organico e non sponsorizzato. Mentre l’ADV si affida soprattutto a creator con meno di 30K follower (oltre il 35%), segnale che le celebrity contano meno e il legame autentico con le community conta di più.

Il canale dominante resta Instagram (80% dei contenuti sia ADV che organici), ma i formati raccontano una realtà più variegata: i video pesano ormai per oltre il 40% nelle ADV. Un linguaggio più diretto, visivo, difficile da annacquare.

E fuori dai social? Fuori, qualcosa resiste.

Lo dimostra ad esempio l’iniziativa di McArthurGlen Serravalle Designer Outlet, che durante la Milano Pride Week ha organizzato per il quarto anno consecutivo un evento musicale gratuito all’interno del programma “Milano è Viva”.
Sul palco di Parco Ravizza si sono alternati artisti come Alan Sorrenti e Paola Iezzi, con la conduzione del comico Daniele Gattano. Ma la musica era solo il pretesto: l’obiettivo era creare uno spazio di ascolto, cultura e visibilità reale.
Da sette anni Serravalle sostiene il Pride milanese — non solo a giugno, ma tutto l’anno.

Anche noi, dalla redazione di Acrimònia, abbiamo scelto di esserci.

Il 28 giugno abbiamo partecipato alla parata di Milano, osservando da vicino che aria si respirava tra la folla.

Volti, cartelli, abbracci. Meno filtri, più verità.
Il Pride non si è spento. Ha solo cambiato canale. Probabilmente.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
Immagini evento McArthurGlen Serravalle Designer Outlet: Cristina Zanoletti PR
Immagini parata Pride: Acrimònia Magazine
2560 1440 Acrimònia
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