Storie di occhi, fortuna, universo e eros
Abbiamo incontrato il volto che si nasconde dietro LaVue, neonato brand di gioielli con base a Milano. Gli occhi di chi sembra aver visto altrove, aver cercato un significato non banale, hanno risposto ad alcune curiosità di Acrimònia.
Marina Manfredi, LaVue founder
Perché nasce LaVue?
LaVue è frutto di anni di un immaginario estetico che ho custodito nella mia testa. Caratterizzato da femminilità, superstizione, erotismo. Nel momento in cui mi sono sentita pronta, ho assemblato tutti questi pensieri e in maniera naturale sono arrivata qui.
Cosa c’è dietro il suo nome?
Significa “la vista”. Il mio motto è: “Bisogna vedere, prima di guardare”. Perché è importante andare oltre, aldilà di tutto ciò che accade ogni giorno. Da quando ho questa visione del mondo, mi accadono spesso episodi piuttosto particolari.
Ogni collana ha un significato, quale?
Ogni collana nasce per proteggere chi la porta. Il simbolo dell’occhio, nella cultura turca, allontana le malelingue. Sono sempre stata affascinata dalla simbologia… E poi ognuna ha il nome di una costellazione!
Le prossime collezioni vedranno un’ampliarsi dei prodotti?
Sicuramente. Premetto che ogni pezzo è unico, utilizzo elementi nuovi e vintage. Sarà, quindi, impossibile trovare due pezzi uguali.
Come sarà La Vue domani?
Quello che sogno è creare una community di donne forti e appassionate, vorrei che LaVue diventasse il simbolo di tutte loro che non hanno paura di essere indipendenti e self-confident. È un percorso di crescita che ho provato sulla mia pelle come tante altre tra cui Miriam Ayaba, la cantante che ho scelto come protagonista di queste foto. Si è eletta regina della sua vita. Ogni donna dovrebbe farlo. Mi interessa creare l’estetica di questa personale rivoluzione.
Ph: Vittoria Maione