All’alba della TV satellitare, circa 25 anni fa, in Giappone nacque un Canale Acquario, che trasmetteva 24h inquadrando solo un acquario con camera fissa, presentando le varie specie di pesci esistenti al mondo, dai pesciolini rossi agli squali, in slot di due ore. In quegli anni la vendita degli acquari si centuplicò nel mondo
C’è del genio nel presentarsi al primo appuntamento di “Viva Rai2!”, con cinque minuti di anticipo, che in televisione equivalgono all’eternità, inquadrando con camera fissa la nuova tecnostruttura o gabbiotto, accompagnata dalla musica dell’Intervallo, con gli astanti che si muovono lenti come pecore, creando un effetto acquario. C’è del genio nell’inventare un teatro esterno, non il solito bar, con palco sul tetto per l’esibizione degli ospiti canori (occhio alla pioggia).
Così come c’è del genio e non poteva essere altrimenti, nello sciorinare tre battute fulminanti all’impronta, come: Renzi e Calenda come i Jalisse (non fanno nulla da 26 anni), I Cugini di Campagna sono i vecchi Maneskin e “C’è il piccolo di Trieste?” riferito a Enrico Mentana, in collegamento con Francesca Fagnani. Come sempre è la goliardia la cifra di Fiorello: acuta, intelligente, mai volgare e sempre autoironica.
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Il limite sta nel rischio di trasbordare (stucchevoli la sigla di Jovanotti e il tormentone Viva Rai2) per mancanza di una valida spalla; così come Totò aveva Mario Castellani, Walter Chiari aveva Carlo Campanini e in ultimo Maurizio Crozza ha Andrea Zalone, Fiore dopo Marco Baldini non ha più avuto una spalla che sapesse stare al passo con la velocità del suo pensiero.
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Da qui si avanza la modesta proposta di un Duetto non canoro, … che per quanto…, con un personaggio mitico e che all’improvviso appaia in collegamento come una rosa purpurea del Cairo, con il volto di Mina. Altro che spalla, sarebbe un incontro tra titani, sarebbe un bagno giornaliero pieno di intelligenza e arguzia, un florilegio di battute e “sentenze di Cassazione”; trasformerebbe il contenuto di un elettrodomestico in un’opera d’Arte Contemporanea, perché è “il pensiero quello che conta”!
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Ma l’ottimismo è l’amaro calice riservato agli ingenui, quindi è altamente improbabile che Cip e Ciop (Fiorello dixit), in arte Amministratore Delegato e Direttore dell’Intrattenimento della Rai, siano in grado di ideare e gestire una combinata di tale portata culturale.
D’altronde è stata deprimente per l’intera Azienda, la resa dell’Amministratore Delegato di fronte al delirante comunicato di protesta, per l’arrivo di Fiore su Rai1, del cdr del TG1 e del seguente comunicato di solidarietà da parte dell’USIGRAI, il gran baronato del giornalismo italiano. “Uno sfregio al lavoro dei giornalisti” è stato scritto, come se questi non facessero parte di un’azienda che comunque ha bisogno di fatturare per mantenerli tutti 1.500 o quanti sono; figli, benefit e “rata macchina” compresi!
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Ma ancora una volta il genio di Fiore è venuto in soccorso dell’Azienda, invece di offendersi e mandare tutti a quel paese (cosa che la maggior parte di noi avrebbe fatto), ha posto la sfida andando a sfidare le rubriche del blasonato TG1, su Rai2.
Per il direttore del TG1, Monica Maggioni il risultato è stato devastante: “Viva Rai2!” ha ottenuto il 14,1% di share, con 683.000 spettatori. Risultati che Rai2 non otteneva da più di dieci anni.
Si sa: la vendetta è un piatto che si mangia freddo!