Orietta Berti, Mara Maionchi e Sandra Milo: tre prime donne dello spettacolo vanno in vacanza in Spagna, serie Sky, tra battute e situazioni a volte incresciose. Hanno 240 anni in tre: e non li dimostrano
Ci sarà un motivo se Gianni Morandi, classe 1944, si piazza al terzo posto al recente Festival di Sanremo mettendo in fila una serie di giovani, intenti solo al look e poco inclini al “bel canto”? Lo stesso motivo per il quale l’attuale generazione dei sedicenni conoscono tutte le canzoni dello stesso Morandi che si cantano dagli anni 60 in poi, ovvero il talento.
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Nel mondo delle Arti “le enfant prodige” è una specie ormai estinta se personaggi come Jane Fonda, Ellen Mirren, Tony Bennett e tanti altri plurisettantenni riescono a resistere all’incalzare del tempo; pensate a Mike Jagger che alla soglia degli ottant’anni affronta l’ennesimo tour europeo assieme ai Rolling Stone.
Che non si pensi che il solo talento possa bastare per rimanere sulla cresta dell’onda per così tanti decenni: servono passione, carattere, un pizzico di fortuna e tanto, tanto studio. Per tornare a Morandi, quando agli inizi degli anni 70 la sua stella si oscurò d’improvviso, si rifugiò in Conservatorio per diplomarsi in clavicembalo; poi tornò alla grande, molto più preparato dal momento che la Musica è ben più di un solo accordo e sta ottenendo, in questi ultimi quarant’anni, un successo e soprattutto un affetto, da parte di un pubblico generazionalmente trasversale, più che meritato. Ma come lui si possono citare la Vanoni, la Zanicchi e altri amatissimi personaggi dello spettacolo, compreso cinema e teatro.
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E cosa c’è di più delizioso, per il pubblico, quando le Arti si contaminano dando vita a performance irresistibili? E’ il caso di “Quelle brave ragazze”, in onda su Sky, con Orietta Berti, Mara Maionchi e Sandra Milo. Accolto con superficiale ironia, dal momento che le tre signore sfiorano assieme i 240 anni, ha subito conquistato il pubblico grazie alle continue battute, situazioni a volte grottesche e l’immensa autoironia che le protagoniste sfoggiano durante un tour vacanziero in Spagna. Tre talenti, ognuna nel proprio campo, in fondo tre antidive compresa la Milo, che avendo vissuto l’età dell’oro del cinema italiano continua a vivere come dentro una fiaba.
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Orietta Berti, neo commendatore della Repubblica, ha presenziato a 12 edizioni del Festival di Sanremo, venduto circa 20 milioni di dischi e lo scorso anno è stata la protagonista assoluta dell’estate canora con il tormentone “Mille”, cantata con Fedez e Achille Lauro: due giovani nati già vecchi, dotati di voci improbabili.
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Mara Maionchi è dotata di un particolare talento: scopre talenti musicali. Oltre ad essersi occupata di tutti i grandi artisti della musica italiana, ha scoperto e lanciato calibri come Gianna Nannini, Eduardo De Crescenzo, Mango e da ultimo Tiziano Ferro. Usa il vernacolo non come offesa ma come intercalare e questo la rende televisivamente atipica e popolarmente simpatica.
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Sandra Milo, beh è la Milo siamo già nella leggenda!
Qui mi permetto un ricordo personale: “Sono stato il regista di Sandra Milo, Rai Due, per tre anni e lei, così come Jean Louis Trintignant, sono state le persone più professionali e cortesi che abbia mai incontrato nel mondo dello spettacolo. Sul set di una puntualità esemplare, truccati e pronti al ciak per qualsiasi orario fosse la convocazione e quasi sempre voleva dire l’alba. Mai e dico mai un capriccio, mai uno sbuffo, sempre col sorriso di chi è felice di vivere questo mestiere. Sempre un pensiero gentile o un suggerimento giusto per i colleghi del set o della redazione. Una gioia appagante lavorare con persone di tale talento e altrettanta umiltà. Ma soprattutto, quante risate!”
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