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La politica secondo Trump: un film già visto?

Tempo di lettura: 2 min.

Il nuovo-vecchio presidente degli Stati Uniti vive e governa sopra le righe, facendo tornare alla ribalta lo stereotipo dell’americano rozzo, pistolero e spaccone che vuole distruggere le organizzazioni internazionali e invadere paesi più o meno a caso. Ma è Donald ad ispirarsi ai copioni cinematografici o la tv ad ispirarsi a lui?

Il popolo americano ha scelto, con una certa chiarezza, il partito e l’uomo che deve guidarlo verso le sfide del futuro. Ogni tipo di ironia o di osservazione supponente è quindi del tutto fuori luogo: se gli americani vogliono Trump, beh, che se lo godano per i prossimi quattro lunghissimi anni. Fatta questa inevitabile premessa sui principi base della democrazia, non è possibile evitare di notare alcune similitudini tra le prime uscite e i primi ordini esecutivi presidenziali e alcuni eventi su cui serie TV, cartoon e film hanno creato una riuscita e fino ad oggi fantasiosa ironia.

Scimmiottando la pretesa americana di governare il mondo e di imporre, mano militare, a tutto il mondo il loro punto di vista (un tempo si chiamava imperialismo, forse si tornerà a chiamarlo così), registi e autori si sono sbizzarriti negli anni ad ipotizzare gesti inconsulti da parte di Potus (President of the United States of America). Come ad esempio l’uscita dall’Onu, la guerra agli stati vicini, la spudorata rapina di risorse naturali decisamente appartenenti ad altri, il disprezzo totale per la scienza e le evidenze sugli effetti dell’inquinamento, la cinica caccia agli immigrati e la guerra commerciale contro chiunque.

  • In “The Comey Rule” ad esempio i capi della comunità di intelligence dicono a Barack Obama che la Russia vuole un amichevole Donald Trump alla Casa Bianca per far crollare la NATO, porre fine all’accordo sul nucleare iraniano, consentire le trivellazioni petrolifere nell’Artico, creare un percorso per l’invasione turca contro i curdi, iniziare una guerra commerciale con la Cina, e soprattutto seminare discordia in occidente.
  • In bilico tra passato e futuro, tra oscure previsioni e scelte già viste, ecco poi “Immigration Nation”, un ponte televisivo tra le politiche anti-immigrazione del primo Trump e quelle annunciate dal secondo Donald.
  • E riporta alla mente le idee separatiste di Big Donald anche l’episodio dei “Simpson” in cui a Springfield si decide di costruire un muro contro gli immigrati, salvo poi scoprire che senza quella forza lavoro l’economia si era fermata.
  • Trump deve inoltre essersi ispirato alle serie TV anche per quanto riguarda le pretese sulle preziose materie prime nascoste nel sottosuolo della Groenlandia: su Netflix la stessa storia è infatti stata proposta nel 2022 con gli 8 episodi di “Borgen, potere e gloria”, in cui appunto la fredda isola (al momento) danese è al centro degli appetiti internazionali per i suoi giacimenti di petrolio.
  • In tutto questo, il rischio è che il cinema preveda anche l’epilogo di una situazione avvelenata da saluti romani, cospiratori graziati, incitamenti alla violenza ed esasperazione dello scontro. Ma forse il regista Alex Garland la sua previsione l’ha già fatta, l’hanno scorso, con il suo “Civil War”
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Marco Squadroni
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