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La #morningroutine dei signor nessuno è il nuovo trend dei social

Tempo di lettura: 2 min.

Sono come noi eppure pensiamo vivano una vita migliore

Tutti desiderano vivere meglio, cambiare abitudini e stile di vita, migliorare un piccolo aspetto della propria quotidianità. Troppi vogliono insegnarci a farlo: se c’è una domanda, si genera in fretta una vasta offerta. Variegata? Più o meno, se si prendono in considerazione i video social che rispondono all’hashtag #morningroutine: clip di persone normali con lavori normali, che mostrano la loro anonima ma a quanto pare quotidianità cool. Se questo è il massimo dei contenuti disponibili sui social, siamo di fronte alla morte del vlogging in formato 9:16, a tutti i costi patinato e glam, caratteristiche costanti fin dall’ascesa dei social network.

In principio potrebbe esserci stato anche un intento positivo, quello di mostrarsi sui social per come si è realmente nella maggior parte della propria settimana, non solo durante il sabato sera o nelle fughe all’estero d’estate: sempre in tiro, perfetti nelle pose, immortalati in un istante di gioia, ignorando consapevolmente che non si possa vivere, citando il sommo Guenzi, una vita in vacanza. Se all’inizio del fenomeno i video sembravano genuini, oggi seguono ormai delle regole estetiche che incollano l’utente allo schermo, per la gioia dell’algoritmo.

Ecco alcune costanti della morning routine ideale:

  • Il risveglio: fuori dal letto al primo suono della sveglia, tra le 5,30 e le 6. Non esiste rimandarla neanche una volta.
  • Scrittura del diario: un momento alla Maicol Pirozzi (Edoardo Ferrario) di pura mindfulness,  necessario per settare il giusto mindset.
  • Colazione dei campioni: nessuno si accontenta di un caffè al volo. Se non c’è muesli o proteine da shakerare sei out.
  • Scelta outfit: un po’ demure vibes, gli abbinamenti sono scelti completamente a caso, garantito.
  • Palestra: prima di sedersi alla scrivania, sono obbligatorie un paio di serie al multipower e alla leg press.
  • Lavoro in ufficio: tanti i vlog di #corporategirl e #corporateboy, perchè employee (impiegato) era veramente troppo demure, al limite della sciatteria.

Da spettatore si reagisce in due modi: desiderio di emulazione da un lato, totale riconoscimento in alcuni gesti dei morning routine influencer, che romanticizzano persino le giornate in ufficio. In entrambi i casi la componente aesthetic gioca un ruolo fondamentale nella ricerca spasmodica di contenuti simili. Sì, sono a tutti gli effetti dei content creator; tutti possiamo esserlo se basta filmare la propria monotona routine, con la giusta luce e con una spruzzata di life coaching spicciolo qua e là. Siamo così annoiati e insoddisfatti delle nostre giornate, che il massimo dell’intrattenimento che vogliamo è spiare la vita di gente comune, proprio come noi? Ci guardiamo allo specchio in un reel e tanto basta, con la convinzione che quella vita sia per qualche motivo migliore? Se così è, forse abbiamo finito le idee.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Federico Ingemi
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