“Se sei donna e puoi votare, ringrazia una femminista”
Cheap Festival e la sua evoluzione
Sei donnehanno dato vita ad un festival di Street Art nel 2012, a Bologna. E questa forma, con questa formula, è stata portata avanti per cinque anni.
Nel frattempo le esigenze sono cambiate o, meglio, si sono trasformate e con esse anche il modo di essere ed esprimersi di CHEAP ha subito dei mutamenti.
La cosa meravigliosa di questo collettivo (o progetto, o forma d’espressione) è la sensibilità con cui porta al centro dell’attenzione le necessità, attraverso forme d’arte e collaborazioni sempre differenti riesce a risvegliare il dibattito pubblico bolognese e non solo.
L’importanza delle loro opere è ben chiara ed ha una durata limitata, quindi devi “stare sul pezzo”!
Ma è abbastanza semplice, soprattutto se vivi a Bologna, perché capita di svoltare l’angolo e trovarsi a tu per tu con questi manifesti (si, la carta. Un mezzo di comunicazione che non perderà mai la sua potenza comunicativa, se utilizzata in maniera pensata).
Così CHEAP esorta a fare qualcosa, ad essere parte del cambiamento, con i fatti.
Già nel 2018 MissMe, artful vandal, è stata invitata a realizzare uno street poster art in Viale Masini che diceva: “TACI, ANZI PARLA”.
Mettendo a fuoco un tema molto importante attraverso una profonda riflessione su cosa significhi nascere in un corpo di donna. I claim di MissMe sono intransigenti e chiedono a gran voce di riflettere “I didn’t came from your rib, you came from my VAGINA”.
La scorsa estate poi la collaborazione con la School of Feminism, piattaforma internazionale che promuove il femminismo nella società attraverso l’istruzione e la comunicazione.
Insieme a Cheap è stata realizzata la campagna “RINGRAZIA UNA FEMMINISTA”.
“Se sei donna e puoi votare, ringrazia una femminista”.
Urgenza e necessità di un femminismo concreto e attuale, ma anche di ricordare come le donne abbiano lavorato per conquistare i diritti delle donne stesse, attraverso anni di lotte politiche, sociale e culturali.
Oggi. La lotta.
Bologna è stata contaminata da nuove affissioni per Via Indipendenza, si tratta di 25 poster sparsi tra mura e portici. Questa volta le autrici sono molte e ognuna ha un ruolo diverso, ci sono fumettiste, streetartist, graphic designer e tante altre. Magari le conoscete già tutte, ma può essere un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo.
Nuovi stili, varie tematiche, nuovi colori ma il tutto unito da un messaggio comune: la lotta è FICA. Le donne finalmente prendono possesso della loro immagine. Una visione femminile di cosa sia femminile.
Il corpo delle donne come spazio politico? Un atto di buon senso!
In realtà, come nella vita così attraverso questa campagna, si intrecciano temi differenti. Ci si confronta con la body positivity, con la diversità, con il nudo, con la violenza di genere e con l’antirazzismo, perchè la lotta non è unidirezionale, nè tanto meno esclusiva.
I diritti delle donne e i diritti degli uomini possiamo affermarli tutti insieme.