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Viaggio attraverso il Mercato dell’Arte

Intervista a Franco Boni, l'uomo che ha portato l'Arte Contemporanea in televisione

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Per conoscere come funziona il Mercato dell’Arte, Acrimonia incontra Franco Boni, antiquario da tre generazioni e l’uomo che fin dai primi anni 80 ha imposto in televisione l’Arte Contemporanea, presentando Burri e Fontana a pochi soldi quando nessuno li capiva. Oggi valgano milioni di euro in un mercato che muove un fatturato senza sosta: in euro, dollari e ora anche in criptovalute. 

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da ArteInvestimenti (@arteinvestimenti)

Secondo alcuni storici dell’Arte, quella italiana del Novecento ha avuto tre grandi caposaldi, ognuno con le sue desinenze: Il Futurismo, L’Arte Povera e la Transavanguardia. E’ d’accordo e si può definire la Street Art una desinenza della Transavanguardia?

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Andrea Marchesi (@andrea_marchesi91)

Il Futurismo ha avuto una grande valenza nazionale ma fuori dall’Italia non ha prodotto granchè. Inserirei la Metafisica, un pensiero che ha fatto scuola nel mondo. L’Arte Povera ha messo in evidenza grandi artisti, molti dei quali hanno poi cambiato strada.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Federica Mutti (@muttifede)

La Transavanguardia la si deve a Bonito Oliva che ha portato alla ribalta forze fresche e innovative nel campo dell’Arte. Si, sicuramente la Street Art si può definire una desinenza della Transavanguardia.

So che Lei non ama Banksy, Tommaso Labranca lo definiva noioso e moralista, personalmente nelle sue opere ci trovo della poesia, ma come spiega questo fenomeno?

Innanzi tutto diciamo subito che Banksy, come persona, non esiste. E’ un gruppo di ottimi professionisti che si muove a livello mediatico finanziario ed è riuscito a creare un fenomeno senza precedenti; da questo punto di vista Chapeau, in quanto alla sua valenza artistica, beh, ho qualche riserva.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Banksy (@banksy)

Ecco! Lei ci sta aprendo un mondo, mai avrei immaginato una cosa del genere. Salutiamo la Poesia.

Dottor Boni, perchè il Mercato dell’Arte è disposto a premiare un giovane artista più di un “mostro sacro” il cui contributo è stato fondamentale per la Storia dell’Arte dei secoli scorsi?

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Otulina. Janiszewska o sztuce (@otulina.blog)

Oggi il Mercato dell’Arte è condizionato dai grandi collezionisti che sono anche i detentori dei grandi marchi della Moda, oltre ad essere azionisti dei più importanti Musei e delle più importanti gallerie mondiali. E’ una commistione di interessi del tutto lecita ma che inevitabilmente determina continue innovazioni nell’ottica delle novità che la Moda deve presentare ad ogni collezione stagionale. Quando una galleria di questo circuito firma un contratto con un giovane emergente, questo artista è destinato a crescere nelle sue valutazioni. Questo non si può considerare un bene o un male è semplicemente il Mercato con i suoi pro e contro.

Come giudica la Cryptoart o NFT art esplosa con il jpg “Beeple”, battuto in asta per oltre 69 milioni di dollari?

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da beeple (@beeple_crap)

E’ un fenomeno che si stava pian piano affermando prima ancora del jpg “Beeple”, muovendo un fatturato in costante crescita. Prova ne è che anche le grandi Case d’Asta accettano le criptovalute per i loro diritti di commissione. Si, credo molto nell’affermazione della Crytoart.

Si può dire che è il proseguimento di Duchamp: “Il suo valore risiede nell’idea”?

Tutta l’Arte Contemporanea ha inizio con Duchamp, che i più conoscono solo per L’Orinatoio o Fountain, ma che ha creato ben altre Opere altrettanto fondamentali. Dal Concettualismo al Surrealismo, per passare dalla Land Art e finire con la Cryptoart, tutto si basa sull’idea.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Artlyst (@artlyst)

Qual è la differenza tra un’opera con autentica e un’opera autografata?

Prendiamo un artista a caso, Mario Schifano, perché secondo Lei ci sono opere di Schifano che valgono centinaia di migliaia di euro e tante altre che valgono poche decine di migliaia di euro? Perché le prime sono dipinte e autografate dallo stesso Schifano mentre le seconde sono di atelier, così come nei secoli scorsi esistevano le botteghe dei grandi pittori. Sia le prime che le seconde, per legge, hanno bisogno dell’autentica rilasciata dagli archivi per essere vendute, i quali si muovono in maniera disordinata e questo equipara il tutto tranne che il valore di mercato. Un’opera autografata viene riconosciuta da qualunque esperto calligrafo e da esperti studiosi d’Arte.  Poi ci sono artisti che non potevano permettersi le tele negli anni 60 e disegnavano su carta, figuriamoci se si potevano permettere un atelier.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Alessandro B. 👁 (@dettopomotz)

Oggi in Europa e nel mondo soffiano preoccupanti venti di guerra, che ripercussioni potranno avere sul Mercato dell’Arte?

E’ fattuale che in momenti simili ci sia una contrazione nelle vendite. Cosa che non è avvenuta con la pandemia dove, anzi, c’è stata una grande ripresa del mercato dopo la grande crisi economica del 2008. E’ chiaro che il concetto di “bene rifugio” oggi assume tutt’altre priorità, Per quanto riguarda questi giorni di guerra le do un dato, riscontrato nella mia azienda: abbiamo avuto una disdetta di ordini di circa il 70%.

 

Ah però, che botta!

Grazie Dottor Boni e speriamo in un prossimo incontro.