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Siamo consumatori diversi?

Le nostre nuove abitudini di acquisto per la SS20

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È innegabile, oggi stiamo vivendo il risultato di tre mesi anomali, lontani da quelle che erano le nostre vite. Allo stesso tempo stiamo assaporando una vita un po’ diversa da quella di prima.

È un continuo cambiamento.

Lavorando nel mondo online e facendo un po’ di ricerca, ho provato a capire che cosa i consumatori di adesso desiderano.

Tra ricerche sui trend e i social network ho estrapolato una piccola classifica delle quattro aree a cui, soprattutto le consumatrici, fanno riferimento.

Vintage e ricerca del vintage online

Negli ultimi mesi mi sono imbattuta in tantissimi profili IG di ragazze che hanno costruito business di vintage online.

Sicuramente questo periodo ha insegnato (non a tutti ma almeno a qualcuno) di quanto sia importante il concetto di sostenibilità. È per questo che la ricerca di abiti, camicie o costumi vintage online ha registrato un’impennata pazzesca.

Negli ultimi 90 giorni, in Italia, uno dei termini più googlati sono i denim di Levi’s; nel periodo durante e post quarantena erano tantissime le ragazze che hanno conosciuto l’amore per il vintage e per gli iconici ed intramontabili Levi’s 501, che, ad oggi, almeno in Italia, hanno avuto, in termini di vendite e non solo di ricerca, un incremento mai visto prima.

La T-shirt bianca

Per la serie “un jeans e una maglietta”: in questo periodo sono rinati amori per prodotti che prima consideravamo assolutamente inutili.

Vi faccio un esempio. Vi siete mai chiest* che cosa ci fosse di così tanto appetibile in una semplice t-shirt bianca di cotone? Beh, sappiate che ora non conta nient’altro che trovare la t-shirt bianca perfetta.

Sempre dal mondo dei social in questo momento c’è la disperata ossessione di trovare la perfetta, iconica, t-shirt bianca.

Questo ci fa capire come i consumatori di oggi, o meglio di questi ultimi mesi e di inizio estate 2020, stiano ricercando cose semplici e su cui valga davvero la pena investire i propri soldi.

Mini-bag

Un trend degli ultimi anni (in realtà già presente dai primi anni 2000) iniziato con Les Chiquito di Simon Porte Jacquemus e continuato con le miriadi rivisitazioni di brand di lusso e del fast fashion, è la mini-bag.

Di ogni forma, colore, misura e materiale, la mini-bag è sicuramente l’oggetto del desiderio di moltissime consumatrici, ma anche di consumatori, basti pensare a tutte le piccole sacchette da portare al collo o le sacchette vintage (eccolo che ritorna) da ritrovare su portali come Depop o Vestiaire Collective, che, neanche a dirlo, sono stati alcuni dei portali di vendita di secondhand più visitati negli ultimi mesi.

Sportswear

 
 
 
 
 
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We got dressed and felt cute

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Un lascito imponente del periodo della quarantena è quello degli allenamenti casalinghi e non. Molti hanno capito che potevano anche non tornare in palestra, altri hanno imparato o si sono appassionati ad alcuni sport.

Per questo motivo si è palesato il bisogno di avere tutto l’occorrente necessario per attuare il piano “beach body 2020”.

I colossi dell’abbigliamento sportivo, ma anche brand sportivi più piccoli, e sostenibili soprattutto, hanno conosciuto un innalzamento della domanda dei loro prodotti.

È noto a tutti, e chi dice di no mente in modo spudorato, che per essere davvero motivati nel fare sport ci voglia il completino perfetto completamente abbinato da capo a piedi.

Le parole chiave più ricercate e i prodotti acquistati nell’ultimo mese sono stati: “abbigliamento sportivo online” e “abbigliamento sportivo donna”. 

Da tutti questi trend di acquisto si nota come la cosa più importante sembri essere che, non conti più il prezzo ma la qualità di ciò che compro. Per chi ne ha le possibilità, in questo momento economicamente difficile, sembra essere preferibile comprare, online o nel negozio fisico, prodotti per cui vale la pena spendere qualche euro in più e che effettivamente servono.

Se dovessimo pensare basandoci su keywords direi che la parola chiave dominante, e che forse prima passava inosservata, è quella della durabilità.

Il tempo e la gratificazione di aver comprato qualcosa di più costoso, più duraturo e quindi più sostenibile, è ad oggi il vero tratto distintivo a cui i consumatori medi puntano (e si anche quelli più giovani).

Che sia per fare sport o per vivere il nostro quotidiano, la nostra volontà è quella di ricercare ciò che ci serve essendo disposti anche a pagarla di più.

C’è da chiedersi allora: stiamo forse scendendo ai patti con la sostenibilità?

 
 
 
 
 
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Quattro chiacchiere con @acrimoniamagazine sulla tematica dello slow fashion #manuba #manubalab #manubafam #acrimoniamagazine

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