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Organizzazione Meteorologica Mondiale: tra il 2021 e il 2025 avremo l’anno più caldo mai registrato in assoluto

Corsi e Ricorsi

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Ancora una volta tutto dipende dalla Comunicazione. L’uso strumentale dei Mass Media a fini propagandistici, di marketing ed economici, da parte di esperti della persuasione occulta è sempre più pressante ed efficace complice, come più volte già detto, la quasi totale mancanza del giornalismo d’inchiesta.

Grande esperto di queste tecniche è Zahi Hawass, direttore della Piana di Giza, quel magico lembo di terra dove sorgono le tre Piramidi più famose del mondo e l’enigmatica Sfinge.

Per più di dieci anni, verso Febbraio/Marzo alla vigilia della stagione turistica, Hawass annunciava nuove presunte scoperte tra gli scavi presso la Piana, attirando così l’attenzione dei turisti verso l’Egitto.

Peccato veniale si potrebbe dire. Ben più gravi sono i richiami che si fanno ogni due o tre anni sul prepotente ritorno dell’Aids tra le popolazioni dell’Africa, Sud America e Asia; gravi perché si pubblicano rapporti di presunti Enti scientifici, senza che qualcuno si prenda l’impegno di controllare sia gli Enti stessi che la veridicità della notizia.

Comunicati stampa buttati lì, per qualche giorno, al solo scopo di far sensazionalismo e soprattutto per far aumentare i fondi della ricerca.

“É la stampa bellezza”, direbbe Humphrey Bogart.

Questo accade anche per uno dei problemi apicali del nostro tempo: il riscaldamento globale. L’ultimo Report diffuso dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale ci dice che tra il 2021 e il 2025 avremo l’anno più caldo mai registrato in assoluto, grazie a un aumento della temperatura media globale di 1,5.

A questo report, c’è da giurarci, seguiranno sei, dodici, diciotto mesi di silenzio salvo cataclismi e a seguire uscirà una nuova informativa sui rischi dell’emissione di CO2 nell’atmosfera.

Qui si innesta una variante, formata da due scuole di pensiero: i Catastrofisti e i Sarcastici. I primi non fanno altro che terrorizzarci annunciando l’avvento dell’Apocalisse con la desertificazione dell’Europa del Sud e quant’altro. Come non ricordare che qualche anno fa si parlava di imminente tropicalizzazione del Mediterraneo con l’avvistamento di specie marine sconosciute.

I Sarcastici a loro volta si dividono in due specie: quelli in buona fede, esasperati dai toni apocalittici e dalla mancanza di un serio dibattito culturale e quelli faziosi che difendono gli interessi economici di vari potentati.

In questo contesto, in piena era Trump, il più fazioso nemico degli accordi di Parigi, appare il fenomeno Greta Thunberg. Una bambina di tredici anni che per un anno ha attuato lo sciopero scolastico per il clima.

Ha viaggiato per tutto il mondo, incontrando i grandi della Terra, compreso il Papa e tenendo discorsi nei più importanti meeting internazionali; ad un vertice alle Nazioni Unite ha detto: “Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale.

Questa è la crisi più grave che l'umanità abbia mai subito. Noi dobbiamo anzitutto prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile per fermare le emissioni e cercare di salvare il salvabile.

Voi parlate soltanto di un'eterna crescita dell'economia verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l'unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d'emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini”.

 
 
 
 
 
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Una valanga in piena che ha avuto il merito di tenere aperto un vero dibattito culturale per almeno un anno del quale in futuro, si può esserne certi, ne vedremo gli effetti benefici.

Da parte degli organi di informazioni, quelli prezzolati dalle lobby faziose, non sono mancati sarcasmi e accuse: dal neologismo “Gretinismo”, inteso non come movimento di pensiero bensì come la patologia che indica la carenza di jodio alla puerile scusa di non voler andare a scuola, fino all’accusa di essere un’emissaria pilotata dal complottismo giudaico massone del solito Soros.

“Mi sovviene un episodio accaduto una decina di anni fa, quando mio nipote avrà avuto circa quattro anni. Un giorno che lo si portava a scuola di nuoto, salendo le scale esterne gettai il mozzicone di sigaretta in terra, sugli scalini. Mi fulminò con lo sguardo stupefatto, intimandomi di raccoglierlo subito. Quattro anni!”

Ecco, col senno del poi questo episodio fa pensare che Greta non è e non sarà sola nella sua battaglia e che “l’intelligenza collettiva” è molto più marcata nei Millenium che nelle precedenti generazioni.

 
 
 
 
 
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