Sailor Moon è comparsa in Italia, e nelle nostre giovani vite di bambine o adolescenti, il 21 febbraio del 1995. L’anime venne trasmesso su Italia 1 e su Retequattro tra il 1995 ed il 1997. E chi lo ha più dimenticato?!
La protagonista è Usagi Tsukino, nella versione italiana Bunny, una tredicenne un po’ impacciata e goffa con dei sentimenti dirompenti e tanto cuore. Bunny è la prescelta per diventare Sailor Moon e presto scoprirà di essere la reincarnazione di Princess Serenity.
Il primo gruppo di guerriere totalmente al femminile
Una nuova eroina è divenuta parte della cultura popolare, mantenendo nel tempo un fascino che sembra invariato e che viene fuori dall’insieme imperfetto della sua vita e di ciò che la circonda.
Sailor Moon è cresciuta con noi e una delle prime cose che abbiamo imparato insieme è il valore dell’amicizia. Infatti Bunny nel corso della prima stagione conosce quelle che saranno le sue compagne più solidali, nonché future Guerriere Sailor, con cui dovrà difendere il mondo fronteggiando il male.
Ogni Senshi Sailor è diversa, ha una personalità e dei modi di affrontare la vita differenti, eppure l’amicizia supera le distanze, il carattere si smussa quando si ha accanto un gruppo con cui condividere sogni, progetti e speranze. Ogni Sailor porta avanti le sue lotte quotidiane, tra dinamiche familiari da dover gestire, necessità e bisogni nuovi e inesplorati. Ognuna di loro, così come noi, ha sfidato la vita nel tentativo di imparare a diventare grande.
E senza amiche quante volte sarebbero state più complicate?
Senza il sostegno di chi vi sta accanto, di chi sa gioire con voi delle cose belle e incazzarsi se qualcosa va storto, che valore avrebbero avuto momenti duri e momenti felici?
E senza qualcuno che sa anche essere trasparente e onesto, quando magari basterebbe lasciar correre, quante volte sarebbe potuto venire meno il bene per assicurarsi la tranquillità?
Le amiche sono le persone che scegliamo. Non è detto che debbano essere identiche a noi (anzi a volte è anche meglio che non lo siano!), ma è certo che un sentimento così profondo come l’amicizia si basi sul reciproco supporto (e si, a volte, anche la reciproca sopportazione), sulla comprensione dell’altro e sull’accettazione della sua diversità, sulla certezza che qualsiasi cosa accada mi troverai qui.
Le Guerriere Sailor hanno combattuto molte battaglie su più piani, personali e non, sempre unite. La battaglia di Sailor Moon ha investito tutte ed è diventata una causa comune e sentita con la stessa intensità.
Senshi Sailor, amiche e guerriere
- Ami (Sailor Mercury) è figlia di genitori divorziati, è la tipica studentessa dedita e dotata che passa molto tempo sui libri e non prende parte alla vita sociale.
- Rea (Sailor Mars) ha perso la madre da piccola e non ha contatti con il padre. È cresciuta col nonno, guida di un santuario shintoista, presso cui pratica il suo apprendistato. Sin da bambina si è inserita poco nel contesto di amicizie della città.
- Morea (Sailor Jupiter) ha perso entrambi i genitori in un disastro aereo, vive da sola e ha un fare incendiario. Ma dietro la sua energia, si nasconde una persona amorevole e protettiva nei confronti delle amiche.
- Marta (Sailor V o Sailor Venus) è in realtà la prima Sailor ad aver preso consapevolezza dei suoi poteri e della sua natura e come Bunny ha Luna, così anche Marta ha un gattino come guida, Artemis.
Fondamentalmente avremmo potuto definire le cinque ragazze delle outsiders, eppure non vi crederei se non mi diceste che almeno una volta avete desiderato essere una di loro.
Sailor Moon ci ha insegnato a non fermarci all’apparenza e al primo giudizio.
Le cinque ragazze insieme creano qualcosa di grande. Le Sailor portano avanti i loro obiettivi con reciproca fiducia, lealtà, atti di coraggio, complicità, tutto condito con leggerezza e spensieratezza adolescenziali.
Questo non vi ricorda ciò che condividete con le vostre amiche più sincere?
Girl Power
Ad inizio degli anni ‘90 un anime come questo era considerato rivoluzionario e sovvertiva in maniera dirompente la raffigurazione femminile fino ad allora adottata.
Si tratta di un caso di successo mondiale, nonostante ci fossero già cartoon con figure femminili centrali, ed il motivo risiede nell’insieme bilanciato di tutti gli elementi. La scelta dei colori e delle linee, ma anche la scelta delle tematiche trattate.
La femminilità non viene mai banalizzata, anzi viene esaltata ed apprezzata. Bunny è una ragazza pasticciona e anche lamentosa (quanto volte correva a piangere dalle amiche?), questa sua vulnerabilità probabilmente l’ha resa più vicina a noi (quante volte correte a lamentarvi con le amiche?) e ci ha mostrato come una debolezza possa essere trasformata in un punto di forza. Le sue capacità e la sua empatia fanno sì che abbia sempre il sostegno delle amiche, le quali a loro volta riescono ad esprimere loro stesse grazie anche a Sailor Moon.
Le differenze uniscono e fanno la forza. Infatti ogni Sailor incarna tanti di tipi di femminilità e di diversità. Drama queen, timidezza, riservatezza, spiritualità, originalità, grandi aspirazioni. Ancora una volta un insegnamento importante: non c’è una versione standard da rispettare, nella vita reale è importante essere chiunque si voglia senza troppi pensieri.
Infine, non si può non menzionare l’apertura alla cultura LGBTQI+ che consacra Sailor Moon come manifesto progressista di una realtà in cui si racconta la naturalezza e la semplice bellezza di ogni forma di espressione di sé stessi e dell’amore.
I personaggi che se ne fanno portavoce sono Sailor Neptune e Sailor Uranus, ma anche Fisheye e le fantastiche Sailor Star Lights.
Sailor Moon a distanza di anni continua ad essere una vera e propria paladina della giustizia ed una fonte di ispirazione. Usagi Tsukino come qualsiasi persona può anche sbagliare, ma non smette mai di lottare per ciò in cui crede e trova sempre un modo per rialzarsi e inseguire i propri sogni.
Se per caso aveste perso qualche pezzo, non è mai troppo tardi per recuperare!