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Nostalgia Box: I giochi da tavola

Riunirsi attorno ad un tavolo e in un secondo ritrovarsi a fare strategie vitali per la sopravvivenza. Anche a voi è mancata la sensazione infantile di avere il mondo in pugno, davanti a numerose pedine e contornati di amici?

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Niente paura! Il 2020 ha reso i giochi da tavola un trend di Nostalgia Box. Perché non approfittare di questo nuovo Natale per riscoprire vecchie tradizioni, fatte di dadi, pedine, carte e tanta tanta strategia?

Dimmi che gioco da tavola scegli, ti dirò chi sei.

Ci sono alcuni giochi da tavola che potremmo definire grandi classici, ma come per un film o una serie tv anche per i giochi da tavola “de gustibus non disputandum est”.

  • Classicisti

Grandi strateghi e appassionati di scheming non rinunciano mai ad una partita di Risiko fino a tarda notte. In alternativa, leggermente meno impegnativa è la scelta del Monopoli.

Se invece siete amanti del noir e delle scene crime, avrete già provato numerose volte a scoprire chi ha ucciso il signor Hugh Black con Cluedo. E per ovviare al problema degli spostamenti, c’è una soluzione anche quando si è in due in casa: Sherlock Holmes Consulente Investigativo.

 
 
 
 
 
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  • Occhio al design

I giochi da tavola si sono riappropriati della quotidianità consentendoci di ritrovare il piacere di stare insieme attorno a un tavolo. Questo non significa necessariamente tirare fuori dalla cantina vecchie confezioni polverose. Alcuni brand hanno proposto una rivisitazione sofisticata e moderna di grandi classici.

Il Memory di Hèrmes per la ginnastica dolce del nostro cervello. La maison francese propone il gioco del Memory con carte illustrate a mano e una raffinata decorazione d'argento che contorna il bordo.

Le recluse sono una rivisitazione della carte napoletane a cura di Progetto Undici.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da PROGETTO UNDICI Design studio (@progettoundici)

La designer Laura Marianera ha maturato l’idea durante la quarantena, per tale motivo le carte propongono illustrazioni personalizzate che raccontano lo stare in casa forzatamente. Per combattere il momento difficile a colpi di autoironia, o con un fante di tamponi!

  • Queen’s Gambit addicted?

Ammettiamolo. Tutti abbiamo fissato il soffitto almeno una volta, dopo aver concluso la serie della Regina degli scacchi.

E tutti, anche coloro a cui gli scacchi sono apparsi sempre poco stimolanti, almeno per un momento abbiamo pensato di recuperare la vecchia scacchiera dei nonni o di prenderne una nuova.

Alcune scacchiere che non passeranno inosservate:

  • Fornasetti. Un pezzo unico e raro, la scacchiera Fornasetti è un pezzo di arredo e contemporaneamente un set da gioco realizzato in radica serigrafata e laccata a mano.
  • Moooi Chess Table. Per chi ama lo swedish style, la scacchiera di Moooi è anche un tavolino perfetto per iniziare il pomeriggio con un’apertura siciliana ed una calda tisana.
 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Acrimònia Magazine (@acrimoniamagazine)

  • Evasori e sognatori

Wer is wer, da un’idea di We Are Müesli che durante la pandemia ha trasformato una escape room nell’occasione per passare una serata differente. Questo gioco unisce insieme una serie di elementi preziosi: ludicità, performance, narrazione, educazione e divertimento!

A Sky of Stars è un gioco, edito da GateOnGames, per veri sognatori. Prevede il ricorso a pennarelli e fantasia, per indovinare le stelle e costellazioni.

 
 
 
 
 
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  • Sensibilità sociale

Who’s she? Da un’idea della designer Zuzia Kozerska-Girard, nasce un progetto di crowdfunding finanziato su Kickstarer e dedicato alle donne. Proprio come il classico Indovina chi? bisogna scoprire l’identità di numerose donne, ma è ancora più interessante conoscerne il passato. Il gioco è interamente realizzato a mano.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Who's She? by Playeress (@playeress)

Questa carrellata di giochi da tavola nuovi, vintage o rivisitati conduce verso un’unica direzione. Siamo animali sociali.

Lo scambio, l’interazione, una battuta lasciata a mezz’aria durante una giocata serale sono elementi fondamentali per il nostro essere. Dicono che la distanza aiuti a vedere tutto con maggiore lucidità. A distanza di tempo, guardando a quelle grandi e chiassose tavolate, si può provare ad apprezzare la naturalezza della gesti e la bellezza del caos tipico di questi strani esseri umani.