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Maturità 2021: la classe di resilienti è pronta per l’ultimo esame

I giovani maturandi, dopo un anno di DAD e di reclusione sociale, stanno per affrontare l’esame di maturità. Ma siamo sicuri che non siano già, di fatto, maturi?

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Quando ho fatto l’esame di maturità qualche anno fa, il tema della mia tesina era la resilienza. La resilienza è per definizione la capacità di un materiale di resistere ad un urto senza spezzarsi. È facile capire come questa proprietà fisica sia comune anche all’essere umano, che spesso si piega ma ancora più spesso si rialza.

La classe del 2021 è certamente resiliente. I giovani maturandi, dopo un anno di DAD e di reclusione sociale, stanno per affrontare l’esame di maturità. Ma siamo sicuri che essi non siano già, di fatto, maturi?

Mentre la classe del 2020 ha potuto frequentare la scuola normalmente fino a Marzo, gli studenti di quest’anno sono rientrati a scuola solo ad Aprile, alternando DAD e lezioni in presenza. Di conseguenza l’esame finale è stato modificato ad hoc, tenendo conto delle diverse problematiche affrontate dalla fine del quarto alla fine del quinto dagli studenti.

Come l’anno scorso, non sono previsti scritti ma solo un colloquio orale di circa un’ora. Durante questo colloquio allo studente verrà chiesto di esporre il proprio elaborato, di commentare un testo di letteratura italiana e di analizzare il materiale proposto dalla commissione a cui dovrà collegare diverse discipline e la propria esperienza di Pcto (la nuova versione dell’alternanza scuola lavoro).

L’elaborato, la versione 2021 della storica tesina, riguarda le materie d’indirizzo, come latino e greco al classico o matematica e fisica allo scientifico.

Con un solo accompagnatore, muniti di mascherina, i maturandi dovranno presentarsi massimo 15 minuti prima del colloquio per evitare assembramenti e seguire i percorsi predisposti per le aule, dove i posti saranno rigorosamente distanziati. Solo una volta seduto lo studente potrà togliere la mascherina.

Dinnanzi a lui siederà una commissione prevalentemente di membri interni, con un solo esterno: il presidente.

Mentre il mondo sembra tornare lentamente alla normalità, per i maturandi del 2021 c’è ancora un ostacolo da superare. Ma è con grande consapevolezza e resilienza che molti di loro lo affronteranno.

“Da una parte me la sto vivendo serenamente perché con la testa sono già fuori, voglio coronare questo percorso di cinque anni per me stessa ma non è assolutamente una corsa al voto. Abbiamo tutti voglia di staccare, dopo due anni senza contatti sociali. D’altra parte ci tengo a finire questo percorso per bene, nonostante sia un po’ un terno al lotto”, racconta Eleonora del Liceo Classico F. Vivona di Roma.

La situazione giustifica le incomprensioni intorno all’elaborato, interpretato diversamente dai professori e tuttora non totalmente chiaro a ogni studente: “Qualcuno lo ha inteso come una vera e propria tesina, altri come limitato a latino e greco”, spiega Eleonora.

Inoltre, lo sviluppo di questo elaborato ha coinciso con il rientro a scuola, che per i professori è stato il momento di verificare di persona gli studenti: “I professori, che in Dad non si fidano, hanno messo tutte le interrogazioni e i compiti  accumulati negli ultimi giorni. Alcuni hanno interrogato letteralmente fino all’ultimo giorno di scuola. Nel frattempo dovevamo produrre l’elaborato e iniziare a ripassare i programmi”. Insomma, la strada non è affatto in discesa per questi ragazzi.

Benedetta, un’altra studentessa di quinto del Vivona, è più filosofica, e guarda alla maturità con la nostalgia di chi sta per finire un percorso che la pandemia ha reso ancora più tortuoso: “Ad oggi mi sento attraversata da un miscuglio di sensazioni e emozioni contrastanti e penso che sia questo quello che ha accomunato, accomuna e accomunerà anche i futuri maturandi, questo mix di emozioni che nemmeno una pandemia globale può impedire”.

Come in ogni aspetto della vita, anche a scuola il virus ha dato l’occasione agli studenti per fermarsi ed apprezzare le piccole grandi gioie che può darti il liceo: Il Covid-19 ci ha tolto tanti di quei possibili eventi tradizionali (soprattutto al Vivona che la tradizione ce l'ha cucita addosso) da portare con sé fuori da quelle quattro mura, nel mondo degli adulti, da far un pochino quasi paura. Però è anche vero che personalmente mi ha fatto riscoprire quelli che in realtà nella frenesia di tutti i giorni si tende più spesso a dimenticare: i pilastri.

Anche durante quelle ore interminabili attaccati al computer questi pilastri non crollavano. Possono essere amicizie, quelle che ti porti avanti da meno e quelle invece che ti accompagnano da sempre; insegnanti, tutti nel bene o nel male ci avranno trasmesso qualcosa; ma possono essere anche luoghi, come quelle quattro mura che non vedresti l'ora di buttare giù alla sesta ora; ricordi, suoni e paesaggi, come la campanella e il pistino. Ogni cosa”.

Gabriele, anche lui maturando del Vivona, non vuole stressarsi troppo. È contento di avere la possibilità di fare l’esame insieme ai suoi compagni e di essere giunto alla fine di un anno intenso sotto ogni punto di vista. E pensando all’anno passato e alla maturità che è alle porte, si sente di aver già superato un grande esame.

“Sarò un po’ scontato, però se dovessi pensare ad una maturità senza un anno di Covid-19 e di DAD,  per certi aspetti alienanti, non sarei cresciuto quanto lo sono ora. Tutti siamo cresciuti, insieme. La vera maturità è stata saper gestire questo anno, questa assenza di contatti, una vita stravolta in poco tempo che necessariamente mi ha fatto stravolgere anche tutti gli schemi consolidati con cui ragionavo fino ad un anno e mezzo fa.

La realtà ha smentito i miei piani e le mie aspettative, costringendomi a reinventarmi. Ho sviluppato la mia resilienza, e questa è una lezione di vita che ci servirà per sempre.

Per usare le parole di Benedetta, “non è stato bello, non è stato facile ma ci sono, ci siamo arrivati sani e salvi, chi più e chi meno”. Non ci resta che fare un grande in bocca al lupo a questi ragazzi, che per noi sono già maturi e promossi a pieni voti.

 
 
 
 
 
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