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Il valore dei corsi online ai tempi del Covid-19

La nostra editor Camilla racconta la sua esperienza

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Sono sempre stata scettica sui corsi online, ma il lockdown ha messo in discussione davvero molte cose. Il tempo a casa è stato tanto, e, per indole ho subito cercato di capire come occuparlo produttivamente.

Volevo qualcosa di stimolante che di norma non avrei il tempo di fare… Ma cosa?

Tramite un articolo online, ho trovato un corso dell’Institut Français de la Mode: “Understanding Fashion: From Business to Culture”.

Era un’esperienza per me nuova. La mia opinione sosteneva che lezioni convenzionali fossero il modo migliore per imparare. Ma spinta dalle circostanze, per la prima volta ho voluto provare, impegnando un paio d'ore a settimana per quattro settimane.

 
 
 
 
 
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🇫🇷 Afin d’aider les jeunes labels créatifs à faire face aux difficultés engendrées par la situation actuelle, l’Institut Français de la Mode a lancé une plateforme d’accompagnement appelée IFM Labels Solidaire. Découvrez les vidéos des 3 séances consacrées à la distribution, les collections et la communication. Lien dans la bio ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ 🇬🇧 In order to help young creative labels face the difficulties caused by the current situation, Institut Français de la Mode has launched a support platform called IFM Labels Solidaire. Discover the videos of the 3 online sessions dedicated to distribution, collections and communication (in French). Link in bio ☝️⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ #ifmparis #ifmlabels #entrepreneuriat

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È andata così…

La prima settimana, Fashion and the Rise of Modern Culture, si è aperta con un’analisi del concetto di modernità. Cosa significa essere moderno? E perché la moda si può considerare la quintessenza della modernità? Secondo il poeta Charles Baudelaire, è il fuggente, ciò che più velocemente transita e svanisce, a dare valore al nuovo in quanto nuovo.

La modernità sarebbe proprio il ritmo accelerato di questi mutamenti, del progresso che si emancipa dall’eternità e si fa umano. Per il costante rinnovo dei gusti e delle tendenze, il poeta sostiene che la moda sia la quintessenza della modernità, ma al contempo un concetto duale che si divide tra fuggente ed eterno: è proprio la tensione tra queste due tendenze a generare la bellezza.

Sì lo so, può sembrare un corso accelerato di filosofia hegeliana, ma le spiegazioni del professor Simmenauer rendono tutto molto chiaro, e, per essere certi di aver capito, vengono proposti casi come quello di Gucci, Chanel o VETEMENTS come tre esempi molto diversi tra loro. Credetemi, la vostra idea di modernità non sarà mai più la stessa.

Il tema della seconda settimana è stato Fashion and Society. Da dove proviene la moda e che impatto ha sulla società? Chiaramente nel corso del tempo queste domande hanno ricevuto risposte piuttosto diverse. Adam Smith, il padre del liberalismo, credeva che la moda provenisse dalla nostra disposizione ad ammirare ed imitare il bello e il glorioso. Pierre Bourdieu sosteneva invece che fosse un modo di mostrare il nostro bagaglio culturale ed economico. Edward Sapir diede una visione genealogica, sostenendo che la moda sia la risposta al profondo desiderio di emancipazione dai costumi tradizionali.

Insomma, come avrete capito, ogni pensatore ha risposto diversamente a seconda della sua visione della vita e del lusso. In questa settimana non sono mancate le analisi di diverse teorie su come si propaghi la moda nella società.

Furono le upper class ad ispirare la massa, o fu la working class ad imporre le tendenze alle persone socialmente più elevate, come nel caso dei jeans?

Analisi su YEEZY, MARINE SERRE, CELINE by Hedi Slimane e Saint Laurent ci riportano infine al ruolo politico della moda nel 2020, cosi come la spiegazione dell’Avant Garde fashion di Margiela.

 
 
 
 
 
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TRIOMPHE CELINE WOMEN SUMMER 20 FRAN PHOTOGRAPHED IN PARIS BY @HEDISLIMANE IN OCTOBER 2019 COLLECTION AVAILABLE AT CELINE.COM #CELINETRIOMPHE #CELINEBYHEDISLIMANE

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La terza settimana è stata Fashion as a Language. Perché la moda non è definibile una lingua ma piuttosto un codice, e come decodificarlo. Dior, Chanel e Givenchy hanno creato un’identità tangibile prima che proporre capi ed accessori.

Sidney Toledano, CEO di LVMH, dice di loro: non raccontavano la storia, la facevano, e grazie alla consistenza dei codici. Per capirne di più, dovreste vedere la sua video testimonianza, ne vale la pena!

Senza accorgermene sono arrivata a completare la quarta settimana: Fashion as an Industry. L’aspetto business è importante tanto quanto quello creativo, e se ce lo dice un esperto di brand management come Paul Smith non possiamo che crederci.

L’identità di Hermès spiegata dal Guillaume De Seynes, il consumo, lo studio del capo più di successo della storia, il little black dress, per poi concludere con l’idea di fashion as bricolage: queste sono solo alcune delle sfaccettature dell’industria che la conclusione del corso va a coprire.

 
 
 
 
 
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Make the fringes swing. #vivalavida #dancingqueen #roaring20s #Hermes #HermesFemme #HermesSilk Photography by @oliverhadleepearch

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Tra video e articoli, guidati dal professor Benjamin Simmenauer che intervista professori e personaggi della moda, ho concluso questo corso.

La morale della favola è che ora più che mai bisogna riscoprire il valore delle risorse che ci vengono messe a disposizione. Il corso dell’IFM è qualcosa che un appassionato di moda dovrebbe perdere.

Lo trovate sulla piattaforma Future Learn ed è interamente gratuito.