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Gucci Cruise20, fra stravaganza e femminismo

Uteri ricamati, slogan femministi e dettagli camp a più non posso: benvenuti nell’ultima versione dell'universo Gucci

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Alessandro Michele, visionario stilista del brand fiorentino, ha scelto la sontuosa cornice di Roma per presentare la collezione Cruise20, un’ode preziosa che ha unito leggerezza e impegno politico.
 
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Poco meno di 100 uscite, sia uomo che donna, come sempre una più sorprendente e ricercata dell’altra. La grande ispirazione dello stilista viene questa volta da una citazione di Paul Veyne, una riflessione sul ruolo della storia antica pagana, un passato remoto dal fascino perduto. Fra le statue in marmo di divinità e imperatori greci e romani hanno sfilato modelli e modelle agghindati con vistosissimi orecchini raffiguranti Ercole o dee preistoriche, e poi ancora volti androgini con veli da clausura e vesti porporate tutte ricoperte di ricami preziosi.
 
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Copricapo da Toro Seduto per lei, tunica da vestale e maxi orecchini per lui, Gucci sovverte le regole e riempie di dettagli divaganti le sue creazioni. Borsette con Micky Mouse, grandi cappelli da giornata alle corse, calzini di tutti i colori, una custodia per chitarra in monogram griffato.
 
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Lusso, stravaganza, opulenza certo, ma anche spazio per una riflessione importante sul genere femminile. Lo show è infarcito di dettagli più o meno intuitivi sulla storia del
femminismo e sul ruolo di Gucci per le battaglie delle donne. Dal 2013 il brand di lusso supporta la parità di genere con l’associazione Chime for Change. Il logo di Chime compare sulle t-shirt, insieme ad altri simboli e slogan che sono un inno alle conquiste femminili.
 
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Un utero ricamato e una giacca col morto “My Body, My Choice”, e poi un abito con la data di legalizzazione dell’aborto in Italia, alla fine degli anni ‘70. Una presa di posizione necessaria, come ha sottolineato Michele e la maison sui social, in un momento storico in cui sembra che tutte le legittime conquiste delle donne siano messe pericolosamente in discussione (vedi l’abolizione dell’aborto in Alabama). La moda è un mezzo espressivo molto potente, e il successo di Gucci sta proprio nell’intrattenere e stimolare il compratore. Bravo Alessandro.
 
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P.S. In chiusura, un super sofisticato party con un'inedita esibizione in duetto della leggendaria Stevie Nicks con Harry Styles, musa e amico di Michele. La foto di Renato Zero, uno degli invitati più speciali della serata, insieme con Harry è già diventata un repost d'obbligo su IG, e una conferma di come lo spirito artistico di Gucci continui nel tempo.
 
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