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Giovanni Gastel lascia un grande vuoto nel mondo della fotografia

Ricoverato, causa Covid, da alcuni giorni nell'ospedale alla Fiera di Milano, si è spento nel pomeriggio di sabato 13 marzo

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Era il nipote di Luchino Visconti, quest’ultimo gli aveva tramandato il senso estetico. Grande ritrattista, poeta, ma soprattutto fotografo. Stimato per il suo talento ha saputo esaltare la moda “Made in Italy" grazie ai suoi scatti ed a campagne pubblicitarie per marchi prestigiosi che hanno fatto il giorno del mondo.

Giovanni nasce il 27 Dicembre 1955 a Milano ed è proprio qui dove inizia la sua carriera da fotografo con un seminario negli anni ’70, si susseguono gli anni di apprendistato tra foto e tecniche del mestiere, fino ad arrivare nel ’75-’76, anni in cui la prestigiosa casa d’aste londinese Christie’s lo incarica di lavorare per loro, mettendo a frutti i suoi studi.

Soltanto nel 1981, però la sua carriera subisce una svolta, con l’incontro di Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda e nel 1982, inizia a collaborare con Vogue Italia.

 
 
 
 
 
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Tra gli anni ’80 e ’90 la carriera di Gastel esplode parallelamente al boom del “Made in Italy”, lavorando per Versace , Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia, Ferragamo, ma anche a Parigi, nel Regno Unito e in Spagna per Dior, Nina Ricci, Guerlain.

 
 
 
 
 
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Anche se la sua carriera inizia e si contraddistingue nel mondo della moda, Gastel oltre che fotografo era anche molto attratto dall’arte, così che nel 1997, la Triennale di Milano gli dedica una personale curata dal grande critico d’arte, Germano Celant, mostra che pone Giovanni ai vertici dell’élite fotografica mondiale, comparendo così su riviste specializzate insieme a fotografi famosissimi come Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller.

Dal 2000 Gastel apre le porte al ritratto, un ramo della fotografia in cui non vi si era ancora immerso, con grande perdizione e talento immortala Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle, Marco Pannella, Johnny Depp ma anche Fiorello e Pino Daniele.

 
 
 
 
 
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Il suo lavoro da ritrattista culmina con una mostra al Museo Maxxi di Roma nell’anno 2020 con una selezione di 200 ritratti che ritraggono volti di persone del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica che lui stesso ha incontrato durante i suoi 40 anni di carriera.

 
 
 
 
 
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Giovanni Gastel faceva parte, anche, del Consiglio di Amministrazione del Museo di Fotografia Contemporanea - partner istituzionale della Triennale di Milano- e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione IEO-CCM.

 
 
 
 
 
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Giovanni Gastel ci lascia e con lui lascia anche un immenso vuoto nel mondo della fotografia, dell’arte, della moda. Un grande lutto che abbraccia migliaia di persone che lo hanno conosciuto di persona o attraverso le sue “opere d’arte”.

 
 
 
 
 
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