search burger
search ×

Diabolik e il mito della Jaguar Type E

Il mitico personaggio del fumetto creato dalle sorelle Giussani

Di

Il 16 dicembre debutta nei cinema il film dedicato a Diabolik, mitico personaggio del fumetto creato dalle sorelle Giussani, Angela e Luciana, a metà degli anni ’60. Nasce da un’intuizione della stessa Angela, in una giornata uggiosa milanese, mentre era seduta su un filobus; notò che la maggior parte delle persone accanto a lei più che leggere il giornale, teneva in mano un “Giallo Mondadori” molto più pratico da leggere. 

Decise in quel momento di creare un nuovo tipo di fumetto, basandosi proprio su quel formato, chiamato tascabile. Per il protagonista si ispirò ad alcuni personaggi francesi, che per primi avevano reso famosi “I geni del male”.

Diabolik è di per se un amorale che nella vita ruba e uccide come se andasse a lavorare in ufficio, usa mille trucchi tra i quali delle speciali maschere facciali che lo rendono sosia di chiunque voglia; non si muove mai senza avere un valido piano di fuga, in linea con tutti i grandi progetti criminali e soprattutto guida una meravigliosa macchina inglese: la Jaguar Type E. Ed è subito icona degli anni ’60.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Diabolik - Il Film (@diabolikfilm)

In realtà questo modello di vettura, pur essendo bella e avveniristica è soprannominata “la bara volante” perché in curva, ad alta velocità è totalmente instabile. Ma questa è un’altra storia.

Il nostro protagonista ha una sua evoluzione, se all’inizio era solo uno spietato assassino dopo l’incontro e successivo sodalizio con Lady Kant, i due si danno un codice di comportamento: mai colpire la povera gente, rubare ai ricchi e uccidere solo criminali. 

Eva Kant risulta fin da subito alter ego di Diabolik; dal loro primo incontro, mentre il ladro le ruba il famoso diamante rosa, che risulterà falso, Eva gli tiene testa pronta a sfidarlo. Non è mai secondaria ma coprotagonista alla pari nelle imprese più rischiose. 

Il rivale dei due è l’ispettore Ginko, l’eterno secondo che si accompagna con la contessa Althea, nobile dell’alta società e personaggio marginale nelle tante storie. Da contro altare all’inglese Jaguar, Ginko guida una francese Citroen DS (Desiree Speciale) vanto dell’industria automobilistica francese.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Diabolik - Il Film (@diabolikfilm)

Il successo in edicola del fumetto è strepitoso fin da subito tanto da creare vari epigoni, anche loro di grande successo. Dalla premiata ditta Max Bunker e Magnus escono personaggi come Satanik e Kriminal, successivamente nascerà il successo planetario di Alan Ford con il gruppo TNT.

Se Diabolik è ambientato in un’improbabile Costa Azzurra, Kriminal è totalmente inglese. Ha una compagna, Lola, che rispetta lo stereotipo della “pupa del gangster”, mentre come antagonista si confronta con il commissario Milton, anche lui eterno secondo. 

In terra di Bretagna, Kriminal ricalca le gesta di Diabolik ma, nonostante lo spettrale costume da scheletro, ha una caratterizzazione meno algida e più popolare. Per capirne l’impronta inglese: quasi tutti i personaggi guidano una Rover 3500 TC, quella con la ruota di scorta fissata sul cofano posteriore, per intenderci.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Diabolik - Il Film (@diabolikfilm)

È curioso notare che al contrario di quanto avvenne nel cinema, per il mondo dei “fumetti del male” non è mai scattata la censura, salvo un processo penale alla stessa Angela Giussani per aver distribuito gratis il fumetto davanti alla scuole, per promozione. 

L’accusa era di reato di incitamento alla corruzione di minori, ma ne fu assolta grazie a una copertina che mostrava Diabolik in manette con dietro una ghigliottina. Bizantinismi giuridici!

Mentre il film è in uscita, come già detto, Diabolik fa il suo ingresso agli Uffizi non per sfida, magari per rubare il David di Michelangelo, ma per dignità artistica del disegnatore Stefano Piscitelli, già custode della stessa Galleria. 

A scoprirlo è stato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che ne ha riconosciuto il notevole valore artistico permettendogli di esporre le sue Opere, disegni di Diabolik, Zagor, Dylan Dog e innumerevoli matrone romane, accanto ai capolavori di Michelangelo.  

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Diabolik - Il Film (@diabolikfilm)