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#iorestoacasa: come trasformare la tua camera in un ufficio per lo smartworking

Tempo di lettura: 3 min.

E voi come avete organizzato il vostro nuovo “ufficio”?

Marzo 2020 avrà senza dubbio una lunga memoria negli anni a venire. È un periodo storico faticoso, frustrante e severo ma necessario per combattere il motivo di questa clausura. “Stiamo distanti oggiper riabbracciarci domani”, sono le incoraggianti parole di Conte, presidente del Consiglio e nondimeno attuale crush di metà delle ragazze di Twitter che, animate da un impeto focoso (la quarantena sta giocando brutti scherzi), si sono sbizzarrite in meme innamorati e dichiarazioni ardite.

 
 
 
 
 
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☕️ Per far iniziare al meglio la giornata di tutte le bimbe ☕️ #decretobuongiornissimo #goodmorningmrpresident #decretacialmattino

Un post condiviso da Le bimbe di Giuseppe Conte (@lebimbedigiuseppeconte) in data:

Accantonato per un attimo il momento ‘stranamore’, moltissime sono le persone che stanno continuando a lavorare da casa. Lo smartworking è cosa ancora poco radicata in Italia, già prassi negli altri paesi ma noi, proprio perché novellini, non siamo giustamente attrezzati. Ecco qualche consiglio per trasformare la vostra cameretta in un ufficio temporaneo per lo smartworking:

1) Per prima cosa, fondamentale ogni mattina, rifatevi sempre il letto. Non è affatto banale come sembra poiché fare gli stessi movimenti appena svegli innesca un meccanismo che accende il cervello. Inoltre, rifarvi il letto appena svegli è il raggiungimento del primo obiettivo giornaliero, senza accorgervene sarete più stimolati a portarne a termine altri ancora.

2) E toglieteli sti vestiti dalla sedia su! L’ordine materiale genera ordine mentale, tenere attorno a voi uno spazio pulito e sistemato aiuterà la vostra concentrazione. Il caos è nemico del lavoro e la sporcizia è malsana, e poi, quella povera sedia merita anch’essa il rispetto della sua originaria funzione e non vorrebbe mai essere soffocata da indumenti di dubbia pulizia… avanti sedetevici.

3) Spalancate le persiane e sollevate le tapparelle, fate entrare la luce in quel microcosmo abbuiato e non siate un cavernicolo che gode della sua oscurità.

4) La postura è importante, trovate un piano su cui posare il pc e lavorate comodamente sulla sedia che precedentemente avete liberato (se no → vedi punto 2). Indossate occhiali, mantenete la giusta distanza dal monitor e accanto sempre un bicchiere d’acqua fresca. Rispettate gli orari e non saltate mai i pasti, l’educazione sul lavoro è importante anche in quarantena.

5) Ma la cosa più importante di tutte: chiudere tutte le porte, anche il minimo spiraglio, ogni ponte di collegamento con l’altra parte della casa. I vostri fratelli e sorelle nella camera accanto si staranno sparando il rewatch di GOT a un -non consono- volume, di là la mamma alle prese con quella difficilissima e profumatissima (si fa per dire) ricetta unta e bisunta che da sempre aveva rimandato perché la impegnava troppo, il papà armato di trapano intento ad aggiustare quel tubo che da mesi ciondolava dal muro del salotto. In poche parole, isolatevi più che potete, createvi una zona rossa dentro la zona rossa, una matrioska di quarantene.

#iorestoacasa: riscopritevi pantofolai ma sempre sul giusto pezzo. Keep working girls!

1920 1080 Margherita Verdiani
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