E molto probabilmente anche tu
Io Zero lo conosco e probabilmente anche tu, tutti ne conosciamo uno. Quello che conosco io è molto vicino a me ma solo dopo aver visto la sesta ed ultima puntata di “Strappare lungo i bordi” me ne sono resa conto.
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Zero lo conosco da quando sono piccola, mi sono sempre sentita superiore a lui e ho sempre pensato di poter pretendere di meglio di lui. Ho sempre pensato fosse sensibile, ma davo alla sua sensibilità un’accezione negativa. La vedevo come una morsa alle caviglie, come un qualcosa che non avrebbe mai concesso allo Zero che conosco di raggiungere dei traguardi (traguardi per chi? Per me).
Zero, davvero, dopo 28 anni me lo ha fatto conoscere questo chiacchieratissimo ragazzo di nome Michele Rech. Non voglio parlare della serie Netflix, voglio dire che come conosco io “uno” Zero, lo conosci anche tu. E vorrei dirti che quello che lui ha dentro è un mondo così fitto e denso da essere incredibile. Vorrei consigliarti di non provare mai pena o tenerezza per Zero, di chiedergli cosa pensa e come vede te, come vede il mondo. Se non lo fai lo zero sei tu.
Non tutti gli Zero hanno la possibilità di raccontarsi sulla piattaforma streaming più blasonata del pianeta, però tu potresti avere la fortuna di conoscere ugualmente la loro storia. Zero ha bisogno di raccontarsi e di vivere il proprio racconto tramite quello che è il suo linguaggio. La sensibilità è narrazione non vergogna e Zero vale centomila.
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Non saprai chi è lo Zero che conosco, ma sicuramente per me oggi vale centomila. E per te?