“Creo abiti che si prestano al gioco della moda, in maniera responsabile, dinamica e contemporanea”
Flavia è classe 1985. Viene dalla romantica Roma e ha una formazione da PR. La sua idea nasce da una necessità. Alla fine del 2013 fonda il suo brand @flavialarocca. Ci ha raccontato quello che c’è dietro una creazione molto più che funzionale
Da quale input è partita l’idea dei tuoi folded looks? Ti ricordi un episodio in particolare che ti abbia spinta a perseguire questa visione fashion?
Prima di lanciare il brand, ho lavorato come ufficio stampa per importanti marchi. La mia giornata era molto frenetica, dinamica e avevo la necessità di avere un abbigliamento sempre adatto ad ogni situazione anche avendo poco tempo a disposizione. Nei viaggi di lavoro sentivo il bisogno di spostarmi leggera ma anche quello di avere tutti i capi necessari con me, da quelli per l’ufficio a quelli per gli eventi, party. Così, proprio durante un volo, ho buttato giù su carta questa idea di capi modulari intercambiabili che ho poi sviluppato nel tempo.
Fashion modulare, ecosostenibilità e spirito sociale vanno a braccetto nel tuo progetto: perché la moda secondo te è molto più di un frivolo passatempo?
Perché è prima di tutto espressione di sé. Perché vestirsi è una necessità. Perché scegliendo di acquistare un capo invece di un altro possiamo far qualcosa per attuare un cambiamento e far sì che le persone lavorino nel pieno rispetto dei loro diritti e che quello che indossiamo non intacchi negativamente il nostro pianeta. Insieme possiamo essere il cambiamento.
Quali sono le tue maggiori fonti d’ispirazione quando ti approcci alla creazione di una nuova collezione?
Di solito sono molto pratica, parto dalle esigenze della donna contemporanea e collezione dopo collezione le declino a seconda del mio sentire. Traggo ispirazione dalla vita di tutti i giorni, da quello che mi salta agli occhi che possa essere un luogo, un dettaglio, un colore.
Visualizza questo post su Instagram
Hai collaborato con influencer sofisticate come Licia Florio e Susie Lau: hai qualche altro nome-sogno nel cassetto per il futuro?
Sì, ho avuto questa occasione, sono entrambe due persone stupende. Ho anche visto indossare i mei capi da donne fantastiche come Amber Valetta e Milla Jovovich, ma se dovessi fare un nome, no nessuno in particolare. Ho il sogno di continuare a vedere donne diverse interpretare i miei capi. Dalla studentessa, alla donna in carriera, alla mamma che porta il suo bimbo a scuola o al parco come faccio io. Vedere ciò che progetto che prende vita è la mia realizzazione più grande. Ogni donna è un universo ed è affascinante per questo.
Come è stato vincere il premio Franca Sozzani GCFA Award for Best Emerging Designer ai Green Carpet Awards? Hai un aneddoto da raccontarci sulla serata?
È stata una forte emozione. Dopo anni di lavoro in questa direzione è stato per me un importante riconoscimento, una soddisfazione, una spinta in più a continuare con determinazione e forte passione. Quella sera nel parterre c’erano alcuni dei nomi più grandi della moda mondiale, celebrities, persone con cui ho avuto modo di lavorare in passato, amici. Salire su quel palco, ritirare il premio, guardare davanti a me e vedere solo delle forti luci mi ha fatto parlare di me e del mio progetto in maniera così intima e naturale come se all’improvviso fossi sola.