Seguaci o benefattori dei propri beniamini ?Tra ironia e polemiche nell’era del digitale
Tra un post sponsorizzato con hashtag #adv e una storia “what’s in my bag”, sono sempre di più gli influencer che si cimentano in un nuova nuova abitudine: la pubblicazione di liste dei desideri.
Si tratta di veri e propri elenchi condivisi con i loro centinaia di migliaia di follower che spaziano da borse di lusso a vacanze 5 stelle.
Le wishlist nascono come mezzo pratico per aiutare amici e parenti a scegliere regali senza intoppi, magari per matrimoni o cerimonie similari dall’organizzazione complessa. Che c’entra tutto questo però con le/gli influencer? Come funziona questo fenomeno che sta dividendo l’opinione di chi frequenta i social?
L’idea è semplice se spiegata direttamente dagli artefici (gli influencer): creare un ponte emotivo tra sé e i propri fan, offrendo loro l’opportunità di partecipare attivamente alla propria vita da sogno.
@mattino5tv Influencer e il fenomeno delle “wishlist” a #mattino5 parla @Asiagianese #davedere ♬ suono originale - Mattino5
L’idea diventa ancora più semplice se analizzata con oggettività – io influencer ti dico cosa voglio, tu follower me lo compri. Ed è proprio su questo breve assunto che emergono dubbi sull’etica di tale processo.
Secondo uno studio del Journal of Consumer Research, pubblicato nel 2022, il 44% dei consumatori afferma di sentirsi più connesso a un creator dopo aver partecipato ad iniziative come wishlist o raccolte fondi. Tuttavia, lo stesso studio evidenzia che il 30% degli intervistati si sente manipolato, percependo queste pratiche come una forma di pressione psicologica.
In Italia il dibattito è stato acceso da Michelle Comi, che ha pubblicato una wishlist per il suo compleanno. L’influencer ha pensato ad ogni dettaglio pratico, dividendo i suoi desiderata per fasce di investimento. Nessuno escluso, la lista includeva regali di ogni caratura: da piccoli gadget fino a un bracciale dal valore di 30 mila euro.
“Non chiedo niente a nessuno, ma se volete contribuire, questa è la mia lista,” ha dichiarato Michelle durante una diretta su Instagram. Eppure, la trasparenza del messaggio non è bastata a placare le polemiche. Questo episodio si inserisce in un panorama ben più ampio, in cui l’immagine pubblica di alcuni influencer viene messa pesantemente in discussione. È giusto chiedere regali così costosi ai propri fan?
Negli Stati Uniti invece, influencer come Tana Mongeau e Gabbie Hanna sono note per aver condiviso liste contenenti esclusivamente oggetti di lusso come borse Chanel e viaggi alle Maldive.
Il rapporto tra influencer e follower si basa su un legame che spesso simula un’amicizia, ma che di fatto è unilaterale. Secondo uno studio della Stanford University del 2021, questa dinamica può creare una sensazione di obbligo emotivo nei confronti dei follower, spingendoli a compiere gesti che in altri contesti non considererebbero.
Si rischia quindi di alimentare una cultura del consumo che premia l’apparenza e banalizza il valore delle relazioni reali. Dov’è il limite tra creatività e sfruttamento?