Alcuni tra i momenti più imbarazzanti di questo inizio di 2025
La classe politica è sempre di più lo specchio di un Paese. Senza voler essere populisti, è assodato che da tempo non rappresenti più solo i migliori tra noi, e non solo in Italia. Se ce ne fossimo per un attimo dimenticati, i primi mesi del 2025 ce l’hanno ricordato con prepotenza. Tanto che se dovessimo descrivere con una parola la sensazione provata ad assistere a molti degli ultimi eventi – piccoli o grandi – della politica italiana e mondiale, quella sarebbe cringe.
Trump-Zelenskyj, grande televisione
Come non associarla per esempio allo scontro di fine febbraio andato in scena alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, spalleggiato dal suo vice JD Vance, e quello ucraino Volodymyr Zelenskyj. Senza entrare nel merito, già ampiamente dibattuto, della violenza degli argomenti americani, l’impressione che ci rimane addosso è quella di tre adulti fuori controllo, davanti a decine di telecamere e al mondo. Una scena che in una tempolinea normale non dovrebbe accadere e che per questo è imbarazzante. Il tutto è reso ancora più cringe da Trump che a lite conclusa si rivolge ai giornalisti e dice che il tutto è stato “great television”.
Speravo de morì prima
E in che modo definire se non cringe il fuori onda in cui la Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha commentato “volevo morì” alla fine del suo intervento al raduno delle destre mondiali dopo il saluto romano dal palco di Steve Bannon, l’ideologo del primo Trump? Sui saluti fascisti in mondovisione di Bannon ed Elon Musk sorvoliamo: siamo oltre il cringe.
Cosa hai fatto questa settimana?
A proposito di Musk, nominato a capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (Doge), sotto l’amministrazione Trump, il proprietario di X ha creato imbarazzo con una email inviata a milioni di dipendenti americani in cui ha chiesto loro di dettagliare le attività svolte nella settimana precedente, minacciando il licenziamento in caso di mancata risposta. L’Ufficio per la Gestione del Personale ha però dichiarato che la risposta a queste email è volontaria, contraddicendo l’ultimatum di Musk.
Going back to this haircut pic.twitter.com/t4AzVR104K
— Elon Musk (@elonmusk) March 16, 2025
Cringe in politica
Le borse della Santanchè
Tornando in Italia, recentemente, è successo che una ministra abbia dovuto parlare delle sue borse in Parlamento. È emerso che nel 2013 la Ministra del Turismo Daniela Santanchè avrebbe regalato all’allora compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, due borse Hermès. Fin qui, nulla di strano, se non fosse che anni dopo una boutique del brand a Milano avrebbe confermato che almeno una di queste fosse contraffatta.
Di fronte a queste rivelazioni, Santanchè ha risposto dichiarando seriamente in Parlamento: “Nelle mie borse non c’è paura”. La ministra, già indagata, ha sottolineato di non avere nulla da nascondere e di essere solo “una signora” con una collezione di borse.
Lollobrigida, ostriche e champagne
“L’abuso di acqua può portare alla morte”. Una frase che farebbe sorgere diversi quesiti su chi la pronuncia, anche se quest’ultimo non fosse un ministro della Repubblica. E invece il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha pensato fosse la cosa migliore da dire per difendere il consumo di vino, prodotto di punta (seppur non sanissimo) dell’export italiano.
Inoltre, poche settimane fa il ministro ha proposto di ridurre l’Iva sulle ostriche, sostenendo che non dovrebbero essere considerate un bene di lusso, ma un prodotto sano e per tutti. Lo ha fatto organizzando una degustazione di ostriche al Senato innaffiata da bottiglie di rosè. Una scena con alte vette di cringe, ma che sicuramente non rimarranno ineguagliate.