Mentre nel mondo femminile l’uso di sex toys è ormai sdoganato, per gli uomini è rimasto a lungo un tabù
Chi fa da sé, fa per tre. Secondo questo proverbio, se una persona intraprende da sola un’attività può riuscire a farla sorprendentemente bene, meglio di quanto potrebbe fare se coinvolgesse altre persone. Applicato al mondo dei sex toys questo proverbio è a dir poco azzeccato.
Mentre, però, nel mondo femminile l’uso di sex toys è ormai sdoganato. Si pensi solo a vari episodi di Sex and the City datati orami più di 15 anni fa , in cui vengono illustrati i benefici e avviati addirittura corsi di formazioni, per gli uomini rimane, invece, un tabù, che dopo il periodo di isolamento dovuto al Covid è però diventato sempre più popolare.
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Progettati per imitare più o meno realisticamente la sensazione della penetrazione vaginale, anale o addirittura orale, questi sex toys vanno a ruba.
Tutto nasce alla fine degli anni ’90 quando Steve Shubin, un ex membro del dipartimento di polizia di Los Angeles, condivide con la moglie Kathy la gioia di diventare padre di due gemelli. La gravidanza è ad alto rischio quindi a Steve si consiglia di non avere rapporti sessuali con la consorte fino a parto avvenuto.
“Ti offendi se trovo qualcosa per sostituirti?”, diceva vent’anni fa a sua moglie.
D’accordo con lei, investe 50.000 dollari e insieme producono il brevetto di una sorta di tronco umano piegato a 90 gradi, con tutti gli orifizi compresi tra costole e ginocchia pronti all’uso. I primi manufatti non ebbero il successo sperato e rimasero tristemente invenduti tra le scorte di magazzino.
Propose così alla compagna l’idea di una vagina sostitutiva, portatile, maneggevole che potesse consolare i maschi dagli istinti castrati, proteggerli dalla promiscuità e salvarli dalle tentazioni dell’infedeltà coniugale.
Viene quindi alla luce uno dei sex toys più venduti della storia: la vagina di plastica. In pratica si tratta di una sorta di fodero per il pene, pratico e maneggevole, rigido fuori e soffice dentro che sembra una vagina, un ano o una bocca.
Il Fleshlight, dall’inglese “torcia”, non è un oggetto particolarmente elegante ma gli uomini garantiscono che è senza dubbio l’esperienza artificiale più simile alla penetrazione: è piacevole e divertente da utilizzare e può essere utile anche per tenere in allenamento il pene, un organo che per sua stessa costituzione ha bisogno di irrigidirsi ed ammosciarsi per evitare l’atrofia.
In commercio se ne trovano per tutti i gusti e per tutte le tipologie di maschio. Proprio come le donne, che non sono tutte uguali, ogni Fleshlight ha la sua anatomia interna e orifizi regolabili che simulano la contrazione dei muscoli pelvici durante l’amplesso.
Sui mercati online ci sono migliaia di prodotti con design e texture diverse che rispondono alle fantasie del pubblico sia eterosessuale che omosessuale, i cui prezzi variano dai 10 ai 300 euro. Ma non solo ci sono anche anelli fallici, ovetti lubrificati, guaine per il pene, pompe, massaggiatori prostatici e chi più ne ha più ne metta.
Gli esperti dicono che i sex toys fanno bene alla coppia perché possono creare opportunità uniche di piacere e connessione, rendendo l’esperienza sessuale condivisa soddisfacente ed eccitante. Oltre a “movimentare” la situazione in camera da letto, usare insieme i giocattoli sessuali contribuisce ad evocare versioni più intense delle sensazioni che già piacciono ed aiuta a sentirsi più intimamente connessi il/la proprio/a partner.
Soprattutto le coppie che stanno insieme da molto tempo, spesso fanno uno sforzo maggiore per mantenere la loro vita sessuale il più eccitante possibile. È lì che arriva il tempo dei sex toys.
Diventano così uno strumento di rinvigorimento della passione iniziale, ed aiutano a tenere la fiamma sempre accesa. La conoscenza aumenta, l’affinità di coppia si mantiene più a lungo e sembra anche il desiderio sessuale abbia un picco verso l’alto.
È, dunque, ufficiale il vibratore per lei o per lui non è più il terzo incomodo. Pronti a fare shopping?
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios