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I cinque musei più cari d'Italia

I cinque musei più cari d’Italia

Tempo di lettura: 3 min.

Quando anche la cultura si adegua al carovita: accedere ai musei sta diventando una cosa per ricchi?

Al di là della retorica del Belpaese e dell’autocompiacimento insito nei suoi abitanti, oggettivamente l’Italia è una potenza mondiale nel settore artistico-culturale: 57,7 milioni di visitatori (rilevazione MIC del 2023), 4900 musei e 60 siti UNESCO, con un indotto che sul PIL nazionale incide non poco. Solo nel 2023, ad esempio, sono stati 313 milioni di euro gli introiti lordi di musei, monumenti e aree archeologiche statali: forse è il caso di ridiscutere, almeno in parte, il detto che con la cultura non si mangia.

Ma quanto ci costa tutta questa cultura, non in termini di investimenti, sempre in calo rispetto alla UE, ma in prezzi di biglietti? Accedere a musei e mostre sta diventando una voce sempre più costosa da tenere in considerazione nel bilancio di vacanze e weekend fuori porta; quali sono allora i musei più cari d’Italia nella top 10 dei più visitati?

Nella quasi totalità dei siti culturali analizzati, esistono scontistiche mirate per giovani, famiglie, residenti, categorie professionali specifiche e formule di abbonamento: di seguito sarà quindi preso in considerazione il prezzo di un biglietto intero comprato online (quindi spesso maggiorato di prevendita), non soggetto a nessuna riduzione.

Al primo posto, seppur fuori dalla top 10, forse influenzato dai menu del vicino di casa Caffè Florian, troviamo Palazzo Ducale a Venezia: 30 euro di biglietto, valido per accedere alla sede del doge e ad altri 4 musei di piazza San Marco (Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana). Se acquistato con un anticipo superiore ai 30 giorni, la tariffa scende a soli 25 euro.

Medaglia d’argento per gli Uffizi di Firenze, nonostante sia il museo più visitato d’Italia: 25 euro per godere di molti Botticelli, Caravaggio, e capolavori del Duecento, a cui si aggiungono ben 4 euro di prevendita online. Solo dieci anni fa l’intero si aggirava attorno agli 8 euro: un incremento di oltre il 200%. Se poi si vuole passeggiare per i 750 metri del corridoio vasariano, il prezzo lievita a 47 euro.

I cinque musei più cari d’Italia

Chiude il podio della cultura di lusso il parco archeologico di Pompei: aggirarsi per le vie di una città ferma al 79 a.C. costa 19 euro, di cui uno di prevendita. Un costo relativamente modesto se si considera la possibilità di visitare un sito di 440.000 metri quadrati, ma il costo lievita a 22 euro se si vogliono aggiungere le ville suburbane (Villa dei Misteri, Villa di Diomede e Villa Regina a Boscoreale). Leggermente più economica la cugina Ercolano, a 16 euro.

Una cinquantina di chilometri più a nord, a pari merito, il quarto sito più costoso, la Reggia di Caserta: con 18 euro più uno di prevendita, si può vivere un’esperienza regale, compresa di passeggiata all’interno degli immensi giardini reali.

Non c’è prezzo che valga la possibilità di vivere il proprio momento Roman empire: se il tuo idolo è Massimo Decimo Meridio e vuoi immaginarti acclamato dalla folla del Colosseo, sappi che il biglietto d’ingresso, comprensivo di Foro Romano-Palatino e Fori Imperiali, costa 18 euro. Se invece vuoi letteralmente scendere dentro l’arena, il biglietto “Full Experience” sale a 24 euro.

Chiudono la classifica il Museo egizio di Torino (18 euro), Castel Sant’Angelo a Roma (16 euro), Galleria dell’Accademia di Firenze (16 euro), Palazzo Venezia e Vittoriano a Roma (15 euro), Villa d’Este a Tivoli (15 euro) e Pantheon di Roma (12 euro).

A questi prezzi bisogna poi aggiungere eventuali audioguide, costi di guardaroba (se previsti), polizze di annullamento, parti museali non previste dalla formula base del biglietto. Ecco allora che le query “cosa vedere a Roma/Firenze/Napoli gratis” lievitano, accompagnate da calcoli astrofisici per incastrare ponti e ferie con le prime domeniche del mese, giorno di apertura gratuita per molti musei italiani. Se si arriva alla conclusione che sia meglio andare all’estero, la situazione non cambia di molto. Oltre Tevere, nel microstato vaticano non migliora, perchè Musei vaticani e Cappella Sistina costano 25 euro (5 di prevendita); idem oltralpe, dove il Louvre di Parigi costerà 22 euro. Sopra i venti euro (per l’esattezza 21) a est, al Kunsthistorisches Museum Vienna; ad ovest leggermente meglio il Prado di Madrid, fermo ancora a 15 euro. Meglio fanno solo al nord, con il Pergamonmuseum di Berlino a 12 euro e il British di Londra che stoicamente continua a far entrare tutti gratis.

Ampliando lo sguardo, quindi, i musei italiani si posizionano nella media europea, normalizzando così i rincari degli ultimi anni: la vulgata de “gli stipendi in Italia sono fermi da 30 anni”, ancora una volta, incide e non poco. Se solo gli stranieri possono permettersi di visitare i musei italiani, il rischio di avere cittadini che non conoscono il patrimonio artistico delle città che vivono, ha già preso la strada della realtà.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Federico Ingemi
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