Breve guida di sopravvivenza ai prossimi
Come ogni anno il mondo del vino si ritrova per quattro giorni a Verona per Vinitaly, fiera internazionale che richiama sia operatori di settore, sia chi vuole solo alzare un po’ il gomito senza essere troppo giudicato.
Tutti loro, e molti altri, possono trovare il proprio posto qui, una volta varcati gli affollati tornelli della fiera.
Ecco qualche consiglio per sapere in chi ci può imbattere.
Il neofita
Il neofita, soprattutto se non è veneto, potrebbe stupirsi non poco di vedere il governatore Luca Zaia aggirarsi tra gli stand come nel suo parco giochi personale; prestarsi a selfie, video, chiacchiere di ogni sorta e a ecumeniche carezze ai bambini, come un Papa. Il tutto tra un brindisi e l’altro.
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Si stupirà senz’altro, il novellino, del numero dei padiglioni, degli stand e di tutto il carrozzone che gira intorno a questo evento. Fino a rimanerne inizialmente frastornato. Prima di decidere da dove iniziare perderà una mezz’ora, per poi avvicinarsi timidamente al primo espositore dove vedrà un po’ di fila. Sintomo, penserà, di una qualche (prima sconosciuta) qualità del prodotto. Il neofita proseguirà quindi spaesato il proprio tour per tutta la giornata, a meno che non trovi sulla sua strada una guida esperta, almeno al suo terzo Vinitaly, che lo indirizzi almeno verso le bollicine migliori.
Il preparato
Pass stretto al collo e un’introvabile mappa degli stand aperta davanti agli occhi, il “preparato” sa esattamente dove andare a parare mentre cammina per la fiera. Quasi sempre è seguito da uno stuolo di amici che gli si affidano come a un marinaio che naviga un mare in tempesta. Conosce scorciatoie, eventi esclusivi e tutti i posti per ricaricare i cellulari.
Perdere la sua scia è come alzare bandiera bianca. Stargli dietro tutto il giorno equivale a essere prosciugati di tutta la linfa vitale. Se chi lo segue riesce anche a fare qualche assaggio può ritenersi soddisfatto.
Il bevitore
C’è chi entra e per prima cosa fa una ricognizione dei bagni più vicini, sia mai averne urgentemente bisogno a un certo. È molto spesso lo stesso che si muove tra i padiglioni in maglietta a maniche corte, gilet e felpa legata intorno ai fianchi. Al bisogno nascondo gli occhi dietro spessi occhiali da sole.
Di sicuro cerca di scroccare più assaggi possibili, non importa che si tratti di un vino da supermercato o di una vigna eroica dalla quale una piccola famiglia matriarcale ricava nettare pregiato da generazioni. Un trend che non sembra appartenere alla GenZ.
È ancora lui che ai pranzi o alle cene organizzate a margine della fiera cercano di non dare i biglietti delle consumazioni ai baristi per poter ordinare di nuovo. In cuor suo ha vinto quando non vomita dentro al taxi che li riporta a casa.
Il businessman
Se mentre state camminando dalla stazione verso gli spazi espositivi qualcuno vi supera a una velocità doppia – giacca, cravatta e zaino Piquadro in spalla – allora siete di fronte a un businessman del settore viti-vinicolo. Può essere il fantomatico buyer estero (figura a cui tutti danno la caccia in questi giorni), un esportatore o un intermediario. Potrebbe guidare un monopattino, di certo ha fretta.
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Lui o lei non è a Vinitaly per bere (forse nemmeno gli piace così tanto il vino), ma solo per schizzare da un padiglione all’altro mentre fiuta opportunità di affari, intesse relazioni e schedula meeting B2B.
A fine fiera sarà il più sobrio di tutti, ma se alla serata di gala il Dj mette musica reggaeton allora eccolo scatenarsi in pista.
Il sommelier
Potrebbe rimanere a conversare con il piccolo produttore della campagna ascolana per ore. Assaggia e degusta. Degusta e assaggia. Senza mai mostrare segni di cedimento. Alterna lodi alla sapidità di un Verdicchio di Jesi a qualche battuta sulla qualità del prosecco medio.
Stare in sua compagnia è tanto arricchente quanto sfinente; lui però non si curerà degli altri e cercherà di farsi regalare qualche bottiglia a ogni sosta.
Ora che li conosci puoi stare in guardia da loro. Ma tu che visitatore sarai al prossimo Vinitaly?
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios