L’importante è stabilire connessioni
Le giornate iniziano ad allungarsi, le temperature sembrano già quelle estive e la mente accarezza il ritorno della stagione dei concerti all’aperto. Quel momento dell’anno in cui ventenni e trentenni spendo gran parte dei loro risparmi di festival in festival per divertirsi e ballare ma anche per rimorchiare e farsi nuovi amici.
Crescendo e andando a convivere o lavorando molto da casa, si hanno sempre meno opportunità di conoscere nuove persone e gli eventi dal vivo possono rappresentare un’oasi di speranza nel deserto della nostra socialità.
Io però credo di essere un po’ arrugginito anche in questo, così ho chiesto a ChatGPT, con la partecipazione di Siri, di darmi qualche consiglio pratico per conoscere nuova gente durante un concerto.
E che ci vuole
Prima di tutto c’è da dire però che una cosa in cui le intelligenze artificiali possono molto migliorare è proprio l’immedesimazione, nonostante gli sforzi di noi umani.
Se spiego che sono una persona tendenzialmente timida e che sta spesso sulle sue il primo consiglio non dovrebbe essere “sii aperto e solare”. Non avere paura di avvicinarti e fare conversazione con gli altri presenti” iniziando con “semplice complimento sulla band o sull’evento”. Non lo farei, non lo farò.
Arriva preparato
Più interessanti i successivi punti che compongono il diabolico piano del chatbot di OpenAI per ampliare il mio giro di amici. Uno dei consigli a cui non avevo pensato, non essendo un GenZ, è di mettersi in contatto con gruppi online o community di fan delle band che andrò a vedere. Questo perché, spiega, a volte organizzano incontri prima dei concerti. Dandosi appuntamento dovrebbe essere più facile conoscere qualcuno.
ChatGPT consiglia in ogni caso di arrivare preparati con qualche argomento “leggero” per rompere il ghiaccio e di scegliere i momenti giusti per fare conversazione: tra l’apertura e l’inizio dell’esibizione principale o tra una canzone e l’altra. Un’accortezza per non rischiare di prendere qualche schiaffo, direi.
Se vuoi, puoi
Incalzata, ChatGPT entra in modalità mindfulness, con un tono del tipo “basta visualizzare una cosa per ottenerla”. Prima mi consiglia di essere me stesso e di accettare il rischio di approcciare sconosciuti, poi, quando domando se dovrei andare di nuovo a vedere Calcutta per incontrare più facilmente persone simili a me l’app si esalta e dice: “Sì, certamente”, ma “sii pronto a fare nuove connessioni”, ovviamente sempre “con il sorriso”. Un consiglio che certamento non dimenticherò.
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Non ho capito, scusa
Meno utile è stata Siri, l’assistente vocale di iPhone e MacBook, poco propensa si vede a farmi alzare lo sguardo da uno schermo per andare in cerca di anime affini. Alla richiesta di aiuto per il mio debutto in società ai prossimi live romani, semplicemente delega. Mi linka tre articoli, nemmeno troppo recenti, che scopro poi essere i primi tre risultati di Google.
Quello più pertinente menziona la funzione di Tinder introdotta nel 2022 per far incontrare persone durante un festival musicale. Bello, ma che non credo la proverò nemmeno come esperimento sociale per non rischiare di mettere a repentaglio la mia relazione. Insisto e chiedo più dettagli, un consiglio pratico, qualcosa, ma lei finge di non capire e dice che non mi può aiutare.
Parlate tra di voi
E allora forse più che le AI sono gli artisti stessi a poter fare qualcosa per me e per noi. Una decisione pratica per favorire i rapporti interpersonali in real life a un concerto l’ha presa per esempio Cosmo. Nel nuovo tour del musicista e cantante di Ivrea non avremo modo di perdere tempo e isolarci facendo foto e video a ciclo continuo. Le fotocamere dei telefoni verranno coperte da un bollino come se si fosse in un club berlinese.
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E allora sì che potrei avere il coraggio di chiedere una sigaretta a qualcuno senza preoccuparmi di disturbare.
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios