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Ha ancora senso fare “coming out” nel 2021?

Tempo di lettura: 6 min.

Sebbene molti tabù riguardo la sessualità delle persone siano stati in parte già superati grazie ad una generazione sempre più coinvolta ed aperta alla diversità, ci sono ancora dei dibattiti aperti sulla discriminazione sessuale e sul fatto stesso di fare coming out. Ecco la posizione di alcune celebs appartenenti alla LGBTQIA+ community

Per quanto il mondo voglia andare avanti, i retaggi del passato influenzano involontariamente la nostra cultura e la nostra società, per questo purtroppo ci sono ancora diversi stereotipi sulla sessualità delle persone che rendono il tema stesso un argomento sensibile per alcune di loro.

Se rispetto anche solamente agli anni ’90 il comportamento della società e delle istituzioni è migliorato nei confronti della comunità LGBTQIA+, non c’è ancora una vera protezione legale che la tuteli dalle discriminazioni.

 
 
 
 
 
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Eppure se ne è fatta di strada, grazie anche a tutte le persone “famose” – dai cantanti agli attori o personaggi televisivi, chiunque abbia un seguito e che quindi può farsi portavoce di messaggi universali – che hanno deciso prendere parte attivamente alla lotta contro l’omofobia e le discriminazioni sessuali, senza più nascondersi dietro la paura di rivelare al mondo i loro gusti, diventando un esempio e normalizzando delle realtà che non rientrano in quello che i parametri della società definirebbe “normale”.

Si parla infatti di coming out, termine con il quale si indica metaforicamente il “venire fuori” di una persona, ossia la dichiarazione del suo orientamento sessuale e la sua identità di genere.

Nel mondo dello spettacolo sono ricorrenti i rumors e le speculazioni sull’orientamento sessuale di alcune celebrities, che a volte usano queste tattiche per far parlare di sé e aumentare la loro fama.

Altre volte, invece, sono le stesse celebs a dichiarare pubblicamente il loro orientamento, soprattutto negli ultimi anni, lasciando spesso il pubblico stupito.

Recentemente, Jojo Siwa, protagonista di Dance Moms e ora star di Internet, ha rivelato sui suoi canali social di appartenere alla comunità LGBTQIA+, facendo coming out e dicendo chiaramente di non volere avere nessuna etichetta, ma di amare semplicemente le persone indipendentemente dal loro orientamento o genere.

 
 
 
 
 
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Ecco che si apre il dibattito sulle etichette e sull’errata concezione di come il coming out non normalizzi l’omosessualità, ma ne sottolinei la diversità.

A questo proposito, è interessante capire cosa pensano alcune celebrities appartenenti alla comunità LGBTQIA+ riguardo l’argomento.

A dicembre 2020 Elliot Page (prima Ellen Page), pubblica su Instagram un post in cui dice di considerarsi una persona transessuale non binaria, ossia non si identifica né in un uomo né in una donna, e che d’ora in avanti vuole che le persone si rivolgano a lui usando il nome di Elliot e i pronomi “lui” o “loro”.

 
 
 
 
 
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Era il giorno di San Valentino del 2014 quando la star di Juno fece coming out durante il suo discorso alla conferenza Time To Thrive organizzata dalla Human Rights Campaign.

I’m here today because I’m gaydice Elliot durante la conferenza, e quattro anni dopo sposa la ballerina e coreografa Emma Porter con cui vive felicemente.

 
 
 
 
 
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Vivere la vita senza dover per forza sottostare a delle etichette è una tematica che sta raccogliendo sempre più consensi nel mondo LGBTQIA+.

Se prima chi non si riconosceva nell’eterosessualità veniva classificato o omosessuale o bisessuale, oggi ci sono molti più termini che cercano di abbracciare ogni singola sfaccettatura, ma se da una parte ci si apre alla diversità, dall’altra si fa molta più pressione sull’identificarsi per forza in qualcosa.

Star come Paris Jackson e Kehlani rifiutano infatti di classificarsi con deilabels”, ma sostengono semplicemente di amare le persone indipendentemente dal loro genere.

A riassumere il concetto ci pensa l’ex Disney star Raven-Symoné, conosciuta per il ruolo di Raven nello show That’s So Raven, che dice “I don’t want to be labeled as gay, I want to be labeled as human who loves humans”.

 
 
 
 
 
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Non distante la posizione di Kristen Stewart.

L’attrice di Twilight fa ufficialmente coming out in un episodio del Saturday Night Live del 2017, esordendo con la frase “I’m so gay dude!”, ma i paparazzi l’avevano già immortalata alcuni anni prima in atteggiamenti intimi con quelle che ora sono sue ex fidanzate.

Kristen sostiene che fare coming out nell’industria cinematografica non è ancora oggi del tutto facile e che sentiva una forte responsabilità, specialmente perché non si è mai preoccupata di dover far sapere al pubblico la sua sessualità, e spera che fra pochi anni le persone penseranno che non sia più necessario specificarla.

 
 
 
 
 
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Lo stesso lo è stato più o ameno per Cara Delevigne: la modella ha ammesso che è stato difficile accettarsi dato che è cresciuta in una famiglia conservatrice, e nonostante oggi sia un grande avvocato della LGBTQIA+, non avrebbe mai pensato di dover fare coming out e dire per forza cosa prova.

È stato così per l’attrice Ashley Benson, con cui Cara ha avuto una relazione, e la modella di Victoria’s Secret Stella Maxwell che hanno rivelato al mondo il loro orientamento semplicemente vivendo le loro relazioni senza dichiararsi ufficialmente in nessuna categoria.

 
 
 
 
 
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Infine, c’è invece chi è più incline a parlare apertamente della sua sessualità.

Da sempre sostenitrice dei diritti LGBTQIA+, dopo la lunga relazione con Liam Hemsworth nessuno si aspettava che Miley Cyrus facesse parte della community. Nonostante la cantante sapesse già dai tempi delle medie che le piacevano anche le ragazze, è solo nel 2015 che rivela di essere pansessuale. A Miley, infatti, non piace essere classificata come bisessuale, perchè dice che il termine la racchiude in un box in cui non si riconosce.

Nel 2016 è Lauren Jauregui a fare coming out in tv definendosi una “bisexual, cuban-american woman a seguito delle elezioni, non avendo paura di nascondersi ma parlandone liberamente.

 
 
 
 
 
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L’anno successivo è il caso di Brandon Flynn, che nonostante interpreti il ragazzo più popolare della scuola e desiderato da tutte nella serie 13 Reasons Why, risponde su Instagram alla campagna australiana contro i matrimoni dello stesso sesso rivelandosi omosessuale. Poco più tardi si lega sentimentalmente al cantante Sam Smith.

 
 
 
 
 
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Ultimo ma non meno importante è Lil Nas X, che dopo il successo planetario con il remix di Old Town Road fa coming out il World Pride Day 2019, diventando uno dei pochi artisti neri apertamente gay, ruolo molto importante per la community.

 
 
 
 
 
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L’affermazione “se senti la necessità di dire la tua sessualità, ne sottolinei invece la diversità” riguardo al fatto che il coming out non normalizzi l’omosessualità non ha quindi una posizione univoca, ma è sicuramente contestabile.

Fare coming out significa anche dire “guardami, io esisto!” dopo anni di repressione. Significa sdoganare alcuni stereotipi – guarda Lil Nas X o Lauren Jauregui – dai vecchi e ormai superati pregiudizi.

Significa far presente a chi ci è attorno che esistono altre realtà oltre a quelle che la società considera “normale” e che non sono così lontane da noi.

E tutto questo significa normalizzare la situazione per far sì che negli anni a venire la pressione attorno al coming out andrà via via scemando, fino al giorno in cui potremo dire “non mi piace la nuova collezione di Balenciaga e nemmeno gli uomini” nella stessa frase senza che più nessuno si stupisca tanto e ne faccia un titolo da prima pagina.

E noi non vediamo l’ora che questo giorno arrivi.

 

 

Photo by Yoav Hornung on Unsplash

 

 

 

 

 

 

 

2880 1614 Beatrice Tagliabue
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