“L’intestino felice”, un libro della gastroenterologa Giulia Enders spiega il ruolo chiave di un organo che dialoga con il cervello e che ci aiuta a stare bene
Fino a quando non ho iniziato a soffrire di reflusso, non nutrivo grande interesse per i miei organi interni. Come non mi ero mai preoccupata, per esempio, del ruolo che potesse avere la mia saliva nei confronti dei batteri. Non avevo approfondito l’esistenza del nervo vago, né fatto troppa attenzione a come mi sedessi sul water. Perché, diciamocelo, ci sono parecchi momenti della vita in cui ci sentiamo invincibili. E pochi in cui avvertiamo la necessità di informarci su temi che sembrano lontani dal nostro mondo. A meno di non aver studiato medicina, o essere ipocondriaci, è difficile trovare una strada percorribile quando si cerca la luce in quell’universo multiforme che chiamiamo anatomia. Può esserci, però, qualche medico che decide di diffondere il suo sapere e di farlo con estrema efficacia. Per il bene di un pubblico scientificamente ignorante.
È il caso di Giulia Enders, classe 1992, gastroenterologa, vincitrice dello Science Slam di Friburgo: una competizione dove diversi slammer si sfidano in un torneo di brevi presentazioni scientifiche premiate dal pubblico. È proprio in quell’occasione che Enders si fa notare da un agente letterario che la convince a scrivere “L’intestino felice”. Un libro intelligente che accompagna l’approccio scientifico con ironia e chiarezza. Come solo chi ha piena padronanza di un argomento può fare.
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“Conoscere meglio il funzionamento dell’intestino, può aiutarci a sentirci più sani e soddisfatti”, spiega la gastroenterologa. “Spesso facciamo valutazioni sbagliate. Per esempio – continua Enders – pensiamo che lo stomaco brontoli quando abbiamo fame, oppure ci sediamo sul water nel modo erroneo senza sapere nulla della flora batterica e di tutto quello che fa per il nostro intestino”.
Tutto il libro gira intorno a un fulcro: l’intestino. Enders evidenzia come quest’organo, spesso sconosciuto, sia centrale per il funzionamento dell’organismo. E il ruolo cruciale della flora intestinale (microbiota) nella digestione, nell’assimilazione dei nutrienti e nella regolazione del sistema immunitario. Analizza, poi, lo stretto legame tra intestino e cervello. Che comunicano attraverso il nervo vago. E l’importanza dei segnali chimici che i due organi si inviano reciprocamente. Questa comunicazione influisce sull’umore, sull’ansia e persino sulla depressione.
@scienzadelbenessere Oggi parliamo della connessione che c’è tra cervello e intestino e dell’importanza nell’equilibrio dell’umore e della necessità di uno stile di vita sano per evitare ansia e depressione #psicologia #asseintestinocervello #ansia #stress #depressione @dott. Rodolfo Vittori ♬ Piano sleep LoFi slow midnight(808930) - Gloveity
L’intestino, infatti, è una sentinella del sistema immunitario. L’autrice sottolinea come le placche di Peyer, piccoli aggregati di tessuto linfoide presenti nell’intestino, lavorino continuamente per rilevare e neutralizzare agenti patogeni. O ancora come i movimenti peristaltici dell’organo siano una vera e propria danza e che i classici gorgoglii che sentiamo a diverse ore del giorno e della notte non significhino necessariamente avere fame. Ma aria e liquidi spinti dai movimenti ballerini.
Un altro mondo estremamente interessante è quello della saliva. Chi avrebbe mai detto che non serve solo a lubrificare il cibo per aiutare a deglutire? Anche la saliva, infatti, ha infinite proprietà antibatteriche ed enzimi come la lisozima che distruggono le pareti cellulari dei batteri e aiutano a proteggere il cavo orale da infezioni. Si tratta di una prima barriera difensiva del sistema immunitario.
Nell’era di guru della mindfulness e profeti del benessere di corpo e mente, conoscersi un po’ più a fondo può solo far bene. Anzi, benissimo.