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God is a woman Acrimònia Magazine

God Is A Woman 2025: il femminismo pratico torna a Milano con un’edizione “scomoda”

Tempo di lettura: 2 min.

Dal 16 al 19 ottobre, il festival diffuso dedicato al femminismo contemporaneo esplora figure e pratiche che rompono la narrazione tradizionale del femminile. Mostre, talk, performance e workshop trasformano la città in un laboratorio vivo di libertà e consapevolezza.

C’è un aggettivo che quest’anno guida la nuova edizione di God Is A Woman: scomodo.
Dal 16 al 19 ottobre 2025, Milano ospita la terza edizione del festival del femminismo pratico, che si presenta con un format itinerante e un tema esplicito: “SCOMODƏ: figure e pratiche sul femminile che rompono la narrazione. Ieri, domani. Sempre.”

Un invito a muoversi oltre le categorie rassicuranti e i ruoli prestabiliti, esplorando storie, linguaggi e prospettive che mettono in crisi il racconto tradizionale del femminile. Perché, come sottolineano le organizzatrici, “è nello scomodo che si accende il cambiamento”.

La città diventa così un laboratorio diffuso, con eventi distribuiti tra Spazio INTO – Local Milano, l’ex chiesetta del Parco Trotter, Leila in via Termopili e Frab’s Magazines a Porta Venezia.
Un percorso fatto di mostre, talk, reading, workshop e performance, per raccontare il femminismo di oggi non come teoria, ma come pratica quotidiana e collettiva.

Un’apertura visiva e potente

Il festival inaugura giovedì 16 ottobre presso Spazio INTO con la mostra fotografica “Scomodə” di Sara Scanderebech, curata da Futura Pagano.
Un racconto intimo e profondo che esplora la vulnerabilità femminile come luogo di forza e liberazione, seguito dal talk “Una critica scomoda: le donne per la storia dell’arte” con AltreMuse, Sofia Schubert ed Edi Guerzoni.
Un dialogo che riporta al centro figure come Linda Nochlin e Susan Sontag, e riflette sul rischio della “comodità” nell’attuale discorso culturale.

Donne, voci, rotture

Venerdì 17 ottobre, all’Ex Chiesetta del Parco Trotter, Daniela Collu conduce un incontro con dieci donne che incarnano pratiche di femminismo “scomodo”.
Tra loro Arianna Curti, M¥SS KETA, Serena Bongiovanni, Didi Ananda Rasasudha di Amurtel e Anahita Matin, in un confronto che attraversa attivismo, arte, spiritualità e ironia.

Corpi, arte e risate

Sabato 18 ottobre, ancora a Spazio INTO, la giornata si apre con Michela Zucca e il suo libro “La Dea della Montagna”, un viaggio tra archetipi e simboli femminili.
Segue un workshop astrologico con Lumpa, e la serata si accende con la Stand-up Comedy Night “VINSR BATTAGL GRAZ ALLA LR FGA”, dove Francesca Belmonte, Aurora Camilli, Patrizia Emma Scialpi e altre comiche trasformano l’ironia in un’arma politica.

Voci d’Iran e transfemminismo

La chiusura, domenica 19 ottobre, è affidata al dialogo tra arte e transfemminismo.
Da Frab’s a Leila, si alternano incontri con Simona Coltello (Pessima Magazine), Anna Frabotta, e una mostra collettiva di artiste iraniane — Peggy Abbaspour, Shadi Yousefi, Mahsa Merci e Afsoongar — accompagnata dal corto “Interlude – Mian Parde” di Golzar Farzaneh.
Un momento di bellezza e resistenza, chiuso da un aperitivo iraniano offerto da Leila.

Oltre al valore culturale, il festival mantiene una forte vocazione solidale: parte del ricavato sarà devoluto a AMURTEL, organizzazione internazionale gestita da donne e attiva nella striscia di Gaza con progetti umanitari e di empowerment femminile.

God Is A Woman 2025 è un invito a stare nel disagio, a praticare la scomodità come forma di consapevolezza, e a immaginare insieme nuovi modi di essere libere.
Perché il femminismo, oggi, non si racconta soltanto. Si fa.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Acrimònia
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