Cinque ragazze amanti della night life milanese che ci spiegano cosa significhi essere una clubber
Il panorama dei club milanesi. La svolta giusta. La crescita e il raggiungimento del livello europeo. Abbiamo posto cinque domande a cinque diverse personalità: differenti nel taglio di capelli, nel modo di parlare, nell’abbigliamento, nel modo di porsi.
<< Sono una studentessa di economia in inglese, frequento una business school in Via Tortona. Faccio, nel frattempo, la modella freelance. Mi definisco una clubber a tutti gli effetti. Lavoro a due serate all’Apollo Club: We Riddim e Nice Club. Ho viaggiato molto poco, quando ero piccola. Non ho, quindi, termini di paragone. Milano, tuttavia, ha avuto una svolta giusta dal punto di vista dei club, sopratutto nel periodo post Expo.
Amo Milano e sono felice della mia scelta. Per me questo è stato un anno di grandi cambiamenti. Sono da sempre molto legata alle mie origini e alla mia famiglia, rappresentano il punto di partenza ed il punto centrale del mio essere, nonostante ciò sono riuscita ad ambientarmi bene in una nuova città. Il club che più frequento è quello dove lavoro (Apollo Club). Mi sento come se fossi in famiglia. Non mi sembra di andare a lavorare. La serata con i miei amici è il mio lavoro. Siamo un bel gruppo.
Se dovessi creare una serata da zero? Non la creerei. Credo di non poter trovare di meglio rispetto a quello che sto già vivendo. Quando si sta bene, non serve qualcosa di nuovo. >>
<< Nella vita faccio la modella. Ma sì, mi definirei una clubber. Non ho girato molto in Europa. Posso, però, avere il diretto paragone con Londra, dove vive mia madre. Faccio molto spesso avanti e indietro. Negli ultimi anni la scena milanese si è alzata molto di livello e tutti gli eventi organizzati lo dimostrano. Se dovessi cambiare qualcosa, vorrei che la musica fosse un po più sul pezzo. Se esce una hit al mercoledì, il sabato il club la deve proporre. Vorrei che l’atmosfera fosse un po’ più strong.
Non frequento un club in particolare. Vado spesso alle serate Volt, spesso anche all’Akeem of Zamunda. Scelgo serate dove mi piace il diretto confronto con la gente che incontro.
Se dovessi creare una serata da zero non so come la chiamerei. Le darei un nome strano, fuori dalla norma. C’è un posto dove vado a Londra che si chiama Cirque Le Soir, veicola stravaganza. Quello sarebbe esattamente ciò che vorrei anche a Milano. >>
<< Lavoro nel marketing e nella comunicazione. Faccio parte di un collettivo femminile, Virgo Milano. Siamo in 10. Ci troviamo per discutere di tematiche attuali che gravitano intorno alla donna. Lo stampo è femminista, l’approccio è femminile. Adesso stiamo facendo collaborazioni con magazine, brand. Mi definirei una clubber? Forse, lo ero più tempo fa. Ora lo alterno ad altre passioni.
I club milanesi stanno raggiungendo il livello dei club europei. Si sta sviluppando un’identità molto forte. Milano sta acquisendo grande dignità sotto questo punto di vista. Mi è capitato di recente in un club, avevo un bra di diamanti. Il buttafuori mi ha detto “mettiti una maglietta o vai fuori”. Quello che stiamo cercando di fare noi con Virgo, è un posto per le ragazze dove le ragazze siano libere di esprimere la propria identità, di vestirsi come vogliono, senza vergogna, senza limiti. Una manifestazione al massimo dei principi femminili. Il club che più frequento è il Dude, che è il tempio della techno milanese. Molto interessante è anche l’Apollo, soprattutto la serata We Riddim che ha portato una ventata di african vibes. Bravi organizzatori, bella serata divertente.
In realtà non riesco a pensare ad una serata diversa da quella che ho già spiegato. Ciò su cui vorrei spingere è la libertà della donna, la chiamerei, appunto, Virgo. >>
<< Studio arte e lavoro come modella, ma non saprei se definirmi una clubber o meno. Diciamo che lo sono “part-time”, ci sono periodi in cui frequento un club più assiduamente e altri in cui preferisco fare altro. Penso che ogni nazione abbia un genere di club più hype e riconosciuto a livello internazionale, ma di certo Milano non ha nulla da invidiare alle altre città europee. Ci vorrebbe più varietà!!! Generalmente quando va un determinato genere si continua a proporre sempre e solo quello in diverse salse, diversi luoghi e giorni. Alcuni club finiscono per abusare di uno stile/genere che magari non fa neanche per loro e il loro pubblico.
Non ho un club preferito, ad ogni modo quando capita mi piace finire la serata a Macao, che non è un vero e proprio club (ndr), perché ci sono sempre good vibes.
Se dovessi creare una mia serata da zero penso che il mio essere così camaleontica mi porterebbe ad aprire un mio club e proporre diversi tipi di serate dei generi che più mi piacciono. Lo chiamerei come il mio segno zodiacale, Taurs, al quale attribuisco molto significato, e vorrei che fosse un qualcosa di nicchia, di elitario, con tassativamente una serata revival! A Milano ce ne sono pochissime e una nostalgica come me ha bisogno di ballare della buona musica 80s ogni tanto. >>
<< Nella vita faccio un po’ di tutto. Sono una (quasi) ventenne che tende ad essere un fin troppo attiva, non riesco a stare ferma, cerco sempre qualcosa con cui occupare il mio tempo. Sono di origine filippina con un mix di origini. Come lavoro faccio, principalmente, la sales assistant. Poi, accetto qualsiasi tipo di proposta part-time da incastrare nel tempo libero: vendite assistite nei negozi/showroom, hostess per vari eventi e con molto piacere insegnante di hiphop a ragazze di 15 anni una volta alla settimana.
Ad oggi, non mi definirei una clubber per eccellenza. L’anno scorso frequentavo serate 2/3 volte a settimana. Poi per questioni di responsabilità, ho cominciato ad evitare di vivere di notte. Faccio parte della grande famiglia dell’ Akeem Of Zamunda. Faccio la PR da due anni. Akeem of Zamunda è una serata nata nel 2012 dove si scovano personalità da qualsiasi parte del mondo, un miscuglio di culture e visioni di Hiphop/R&B, electronic uk, dancehall e trap.
Con gli anni conferiscono a noi dello staff sempre più ispirazione e motivazione a condividere con loro l’energia di vari artisti come : KAYTRANADA, SOULECTION, JAZZ CARTIER, A$AP NAST, LIL YACHTY, DENZEL CURRY, VIRGIL ABLOH, HIGH KLASSIFIED, WALSHY FIRE FROM MAJOR LAZER, SITA ABELLAN, LEX LUGER, BENJI B, MARTY BALLER and many more. Se creassi una serata sicuramente prenderei esempio dai migliori, dalle persone che conosco e con cui ho condiviso.
Dico e spero: PACE NEL MONDO, MAKE LOVE NOT WAR, END WHITE SUPREMACY, FREEDOM >>