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venerdì, 17 Gennaio 2025
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Gaming, editoria e intrattenimento: in che direzione stiamo andando?

Tempo di lettura: 3 min.

La prolungata crisi del settore informativo si associa alla inesauribile richiesta di contenuti passatempo e di giochi per non pensare troppo: tutto in nome dell’engagement

In principio fu l’infotainment: erano gli anni ‘80 (mitici o temibili a seconda delle esperienze) e la fusione di information e entertainment, fu all’origine, prima negli States e poi nel resto del mondo, della contaminazione tra informazione e tecniche derivate dall’intrattenimento. Un processo – ci ricorda la Treccani – visibile tanto nei giornali quanto in televisione, per via di un’intensificazione delle strategie delle reti commerciali. La notizia diventa un prodotto utile nella lotta degli ascolti e utilizza tecniche tipiche dell’intrattenimento per rendersi ancora più appetibile.

Ma quel periodo ormai appartiene all’archeologia dell’universo mediatico ed a forza di contaminare, mischiare, fondere, sperimentare ed agevolare unione promiscue, l’intrattenimento è arrivato a diventare del tutto predominate sull’informazione, praticamente in ogni contesto digitale. Notizie inventate ma verosimili, immagini create artificialmente, video ritagliati e montati ad arte: la ricerca non riguarda più la notizia, ma qualcosa che ci assomigli e che porti l’attenzione e la curiosità dell’utente verso gattini, immagini che indignano o storie strappalacrime legate alla raccolta fondi per qualche tipo di disgrazia.

Siti web un tempo all news come Repubblica o il New York Times, non diversamente da quanto avviene sulle piattaforme streaming come Netflix o Prime video, sembrano ormai avere la loro raison d’être nell’intrattenimento e nel coinvolgimento, più o meno consapevole, degli utenti, degli abbonati e dei distratti fruitori di prodotti sempre meno editoriali e informativi. Un coinvolgimento che deve diventare engagement, interazione mirata e possibilmente remunerativa per l’azienda. E che deve crescere insieme al tempo di permanenza, tanto da fornire riscontri utili da utilizzare per rendere sostenibile il sistema.

@camxpetra My Game Room has a SECRET ROOM... and now that SECRET ROOM has an awesome LIGHT! 🎮💡#gamingsetup #gamer #ps5 #rgb #setup #gameroom #lumary #lumarysmart #lumarysmartlight #RGBAI #linearlight #homedecor #tech #lights Thank you, @Lumary ♬ What You Won't Do for Love - Bobby Caldwell

Un sistema che per restare in attivo e magari per aumentare le entrate non rinuncia a nulla, neppure ad inserire giochi interattivi nel menù dell’offerta giornaliera. Prima di leggere il noioso aggiornamento sul primo governo francese sfiduciato in 60 anni spunta la possibilità di farsi una partita a Hero Wars, passando qualche minuto ad uccidere guerrieri ed amazoni. Subito sotto la gotica testata del NYT una allettante sezione games ci propone nove possibili giochi diversi, ognuno con la sua community di riferimento, nel caso in cui avanzasse ancora tempo da dedicare all’intrattenimento: le notizie tanto stanno lì sotto, ci sarà tempo per leggerle.

Il francese Le Figaro ha una sua sezione di giochi gratuiti online: cruciverba, passatempi, solitari, sudoku e takuzu per non affrontare la lettura delle notizie dal mondo senza angosciarsi troppo. Anche se la scelta di big F sembra meno invadente delle altre e fa anche pensare che in effetti, una pagina dedicata ai giochi, molti quotidiani cartacei ce l’avevano e ce l’hanno ancora.

Ancora meno sorprendente, probabilmente, è l’ampliamento dell’offerta delle piattaforme nate per lo streaming cinematografico al mondo dei giochi: un universo nato per intrattenere e svagare può ben disporre di un pianeta tutto destinato all’evasione mentale totale. Ecco allora che Netflix mette a disposizione, senza pubblicità e senza costi aggiuntivi, oltre 100 giochi esclusivi per dispositivi mobili. A cui si aggiunge un un servizio di gaming basato sul cloud e pensato per smart tv e pc, che big N sta sperimentando da gennaio in Francia, Spagna, Germania e Italia. Per gli appassionati della materia va ricordato che gli ultimi arrivi sono Rollercoaster Tycoon Touch e Monument Valley 2.

Si potrebbe essere portati a pensare, vedendo il bicchiere mezzo rotto, che tutto questo mix di notizie più o meno veritiere, film, serie, giochi e passatempi non sia altro che un grosso sistema di distrazione di massa in cui tutto è intrattenimento, niente si trasforma e tutto si distrugge. Ma in fondo buona parte dell’economia nazionale sembra ruotare intorno all’effimero, allo spettacolo e alle divagazioni sul tema. Una grossa bolla di sapone sotto la quale si intravede appena un’altra realtà molto meno colorata e sfavillante…

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Marco Squadroni
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