Perché guardare chi videogioca, anziché giocare, piace così tanto
Anche chi non conosce il settore videoludico, non può non aver sentito parlare almeno una volta di Minecraft, o Fortnite. Spesso, non solo perché ne ha esperienza diretta di gioco, anzi. Sempre più spesso i ragazzi della Gen Z o addirittura i Millennial, preferiscono guardare uno streamer giocare, piuttosto che giocare in prima persona.
Come mai? Ce lo siamo chiesti in Acrimònia.
Ma prima, uno sguardo alla figura dello Streamer: com’è nata, da quanto esiste… Che cos’è esattamente?
Sostanzialmente, uno streamer è un individuo che trasmette in diretta le proprie sessioni di gioco a un pubblico online, fornendo spesso commento, intrattenimento e interazione con i propri spettatori.
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La nascita dello streaming di videogiochi risale agli anni 2010, quando piattaforme come Justin.tv – successivamente rinominata Twitch – hanno permesso ai giocatori di condividere le proprie esperienze di gioco con un pubblico globale.
Da un passatempo occasionale, lo streaming si è rapidamente evoluto in una professione a tempo pieno per molti, visto che è stata resa sempre più facile la cosiddetta “monetizzazione”.
La forma più comune di monetizzazione è quella effettuata tramite abbonamenti e donazioni da parte degli spettatori. Le piattaforme di streaming come Twitch offrono vari livelli di abbonamento, e gli spettatori possono anche inviare “mance” agli streamer tramite la funzione di donazione.
Altri streamer guadagnano attraverso sponsorizzazioni e pubblicità, o partecipando a tornei di videogiochi con premi in denaro. Infine, molti streamer vendono merchandise come t-shirt, cappelli o adesivi con il loro logo o slogan.
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Ma cosa fanno concretamente gli streamer?
Oltre a giocare e trasmettere le proprie sessioni di gioco, gli streamer interagiscono con i loro spettatori tramite la chat dal vivo, rispondono a domande, discutono delle strategie del gioco e, a volte, conducono eventi speciali come tornei o maratone di gioco.
Molti streamer si dedicano anche alla creazione di contenuti correlati, come video tutorial, recensioni di giochi o discussioni su temi legati ai videogiochi.
Un fenomeno particolarmente interessante nello streaming di videogiochi riguarda i titoli più popolari. I giochi come Minecraft e Fortnite dominano regolarmente le classifiche di popolarità, attirando milioni di spettatori in tutto il mondo.
Quando vengono rilasciati nuovi titoli di grande attesa, come recentemente Diablo IV, gli streamer si affrettano a trasmettere le loro prime impressioni e gameplay, portando questi giochi in cima alle tendenze delle piattaforme di streaming.
Ora che abbiamo fatto chiarezza su chi sono questi “streamer” e cosa fanno, ci chiediamo invece: ma perché qualcuno dovrebbe investire il proprio tempo guardando qualcun altro giocare (addirittura, a volte, donando parte dei propri risparmi?) invece di farlo in prima persona?
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Le motivazioni che ci diamo sono molteplici.
- Scoprire nuovi giochi
Una delle ragioni possibili è quella di scoprire giochi con un commentatore. Se voglio provare a giocare a qualcosa, ma non voglio subito spendere i 70, 80€ che solitamente servono ad acquistare un videogioco importante appena uscito, posso cercare su una delle piattaforme di streaming come Twitch e Youtube per scoprire cosa ne pensa una persona con gusti simili ai miei. Inoltre, vedendo il cosiddetto “gameplay” (ovvero, il vero e proprio svolgimento del gioco) posso immaginare come sarebbe giocarci e selezionare davvero solo i videogames più adatti alle mie esigenze.
- Moda
Quando un personaggio diventa “famoso”, è facile che venga seguito anche se non si associa particolarmente ai gusti del suo pubblico. Anzi. Spesso, i gusti delle singole persone vanno ad allinearsi a quelli preferiti dalla massa, per una questione di appartenenza e di maggiore comfort nel condividere argomenti con i propri pari. Ecco perché spesso questi streamer possono diventare esponenzialmente famosi: quando iniziano a parlarne tutti i compagni di classe, è difficile riuscire a restare fuori dal loop, e spesso porta più danni che benefici, a livello sociale!
- Per lo stesso motivo per cui le persone seguono gli Sport tradizionali
Anche se una persona appartenente ad una fascia d’età più elevata può considerare la cosa “strana”, sono ormai anni che i videogiochi, soprattutto alcuni (come l’intramontabile League of Legends, oltre ai già citati Minecraft e Fortnite) vengono considerati veri e propri sport. Precisamente “E-Sport”, parola che significa Electronic Sports. Diventa quindi più facile, forse, comprendere come mai ci si possa trovare online a seguire tutti assieme il campionato mondiale di League of Legends (League of Legends World Championship 2022, che ha registrato picchi di 5,1 milioni di spettatori connessi in contemporanea): per lo stesso motivo per cui, quando una particolare squadra di calcio ottiene la vittoria dello scudetto, è praticamente impossibile esimersi dall’udire strombazzate di clacson che durano anche giorni interi.
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Se apprezzo uno sport, o un videogioco, e magari lo pratico o l’ho praticato, è favoloso assistere a cosa un essere umano può arrivare ad ottenere in quel campo, con allenamento, passione e dedizione. Se, quindi, mi piace la partita a calcetto con gli amici, vedere un goal di Milan Skriniar mi farà battere il cuore e gridare saltando sul divano. Allo stesso identico modo, se apprezzo qualche partita al cosiddetto “LoL”, esploderò di gioia vedendo la mia squadra del cuore DRX sbaragliare tutti gli avversari con mosse impensabili al torneo mondiale di League of Legends.
Non c’è niente di più umano, insomma, di ammirare chi è più bravo di noi in qualcosa; anzi, è un grande esercizio di umiltà e di condivisione della gioia altrui.
Se a questo ci aggiungiamo anche battute divertenti e l’interazione live che si può avere con tutti gli streamer del mondo…
Ci sembra quasi strano che non guadagnino ancora di più!
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios