È davvero troppo vera per essere perfetta?
Per molti motivi, ho sempre trovato Gwyneth Paltrow un po’ antipatica. Così algida e perfettina, sempre vestita di tutto punto, sia con i suoi completini minimal anni ‘90 sia con quella nuvola di taffeta rosa di Valentino che indossò per ritirare l’Oscar. E oltre ad avere una carriera perfetta, fatta di ruoli impegnati come in “I Tenembaum” (dove giusto appunto recitava la parte di una giovane Venere in pelliccia molto snob) o nel claustrofobico “Seven”, aveva anche dei flirt perfetti. Da Ben Affleck a Brad Pitt, fino ad arrivare al tenero e sexy Chris Martin, frontman dei Coldplay, con cui ha avuto due biondissimi e bellissimi pargoli. Insomma, troppo perfetta per essere vera.
Per non parlare della sua parentesi salutista iniziata con goop.com, un lifestyle magazine che nel corso degli anni ha proposto astrusi metodi fai da te per curare il pavimento pelvico o depurare il sangue.
Ma ultimamente mi è successa una delle cose che preferisco: ricredermi su un qualcosa e cambiare prospettiva. Da qualche settimana a questa parte su Netflix è uscita “The goop lab”, una serie di otto puntate in cui il team di Gwyneth, molto inclusivo a livello di gender e etnia, prova in prima persona tutto ciò che viene sapientemente narrato sul sito. E la Paltrow non si tira indietro, partecipando a ogni episodio e confrontandosi con colleghe e addetti ai lavori.
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Le puntate, a prescindere da che uno creda o meno a terapie omeopatiche o pseudoscientifiche collaterali, sono una piacevole sorpresa e offrono venti minuti circa di intrattenimento non convenzionale.
Gwyneth partecipa a un workshop sul piacere sessuale femminile con una guru della vulva novantenne, o si fa iniettare sul viso il proprio plasma per ringiovanire biologicamente. Scherza in maniera disincantata e irresistibile su quanto odi stare a dieta, e si fa fare un massaggio energetico da un luminare della pranoterapia.
Chic e scanzonata, Gwyneth sembra denudarsi di quell’alone snob che mi è sempre sembrato accompagnarla, e rivela tutta la sua vitalità molto easy-going.
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Questo rivela quanto la Paltrow sia sempre stata un passo avanti rispetto alle sue colleghe. Pochi film ma decisamente buoni, un Oscar nel cassetto, è ora una brillante imprenditrice digitale che lancia provocatoriamente costose candele all’aroma di genitali femminili e si diverte a presentarsi semi-nuda e piena di gioielli sul red carpet dei Golden Globes.
Chapeau Gwyneth, sei diventata la mia preferita.
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