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Eurovision 2025 e geopolitica

Eurovision 2025 e geopolitica: le alleanze che dobbiamo aspettarci

Tempo di lettura: 3 min.

L’ordine mondiale va in frantumi, ma quello canoro?

In un momento di disordine mondiale le contrapposizioni geopolitiche quasi sicuramente avranno un ruolo anche nella neutrale Svizzera, il Paese che ospiterà l’Eurovision Song Contest 2025 a Basilea dal 10 al 17 maggio.

Quali tendenze saranno confermate o smentite quest’anno? Che alleanze vedremo in gioco?

Alleanze di buon vicinato


“Chi si somiglia si piglia”, “una faccia una razza” sono detti banali e arcinoti, ma più che mai attuali per la competizione canora europea. Il festival è infatti da sempre caratterizzato da alleanze tra Paesi vicini o che condividono le stesse radici. E quest’anno non dovrebbe fare eccezione.

Gli Stati nordici come Svezia, Danimarca e Norvegia, per esempio, forti delle loro affinità linguistiche e culturali, spesso si scambiano punteggi elevati, sia al televoto che nel voto dei giurati.

Anche Serbia, Croazia e Bosnia ed Erzegovina, così come le nazioni dell’ex blocco sovietico, tendono a supportarsi reciprocamente nelle votazioni. Lo stesso fanno i Paesi baltici: Estonia, Lettonia e Lituania mostrano una certa coesione nel voto a causa di legami storici e culturali.

Amici, amici, a volte alleati


L’Estonia quest’anno non godrà invece dei voti dell’Italia. “Espresso macchiato”, la canzone con cui la repubblica baltica si presenta sul palco, è stata molto criticata qui da noi per la rappresentazione ancora una volta macchiettistica che offre del nostro Paese. Il brano del rapper Tommy Cash contiene riferimenti alla mafia e al grande consumo di caffè e spaghetti degli italiani. Non la scelta migliore per farsi degli amici nello “stivale”.

Per il nostro Paese le certezze sono altre. L’Italia e San Marino si scambiano spesso punti come due buoni vicini che si prestano lo zucchero. Nel 2019, ad esempio, San Marino ha regalato all’Italia il massimo dei punti sia dalla giuria che dal televoto, mentre l’Italia, con grande spirito di cortesia, ha ricambiato con 12 punti da casa. Anche Paesi come Malta e Svizzera, dove la diaspora italiana è forte e rumorosa, spesso non resistono alla tentazione di assegnare punteggi generosi all’Italia.

Israele tra nemici e alleati


A causa del conflitto a Gaza, dopo il 7 ottobre 2023 ci sono state diverse polemiche per la partecipazione di Israele all’Eurovision. Lo scorso anno, pur non chiedendo l’esclusione della cantante israeliana, molti artisti hanno firmato una richiesta di cessate il fuoco.

Quest’anno Spagna, Slovenia e Finlandia su tutti hanno chiesto di escludere Israele dall’Eurovision 2025. In risposta, non ci dovremmo aspettare che lo Stato ebraico, o il suo pubblico, possa sostenere le canzoni di queste nazioni.

C’è da notare però come nella passata edizione Israele abbia potuto contare su un grande e trasversale supporto del televoto. Sostegno che invece l’Ucraina, man mano che si trascina la guerra con la Russia, sta avendo scemare.

Eurovision 2025 e geopolitica

La Russia cerca nuovi alleanze canore


A questo proposito, in risposta all’esclusione dall’Eurovision, avvenuta nel 2022 in seguito all’invasione dell’Ucraina, la Russia ha deciso di fare da sé resuscitando l’Intervision Song Contest, una competizione musicale dell’era sovietica.

L’evento, che si terrà a Mosca nell’autunno del 2025, coinvolgerà paesi come Cina, Cuba, Brasile e India, e promuoverà valori tradizionali, bandendo contenuti politici e temi legati alla comunità Lgbtqia+. In questo modo spera di creare un’alternativa “tradizionalista” ai lazzi del festival europeo, allo stesso tempo rafforzando le sue alleanze con Paesi in via di sviluppo. E che nessuno si azzardi, come l’Australia, a provare a farsi ammettere all’Eurovision.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Tommaso Meo
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