La bellezza è libertà
Seppur ai giorni nostri i progressi nel mondo beauty certamente siano evidenti, quando si tratta di beauty brand inclusivi la strada da percorrere sembra senza dubbio più lunga, direi quasi – giustamente – interminabile.
Ricordo per quanti anni ho dovuto usare un fondotinta dal colore sbagliato perché avevo una carnagione così chiara che non esisteva una tonalità adatta a me. E allo stesso modo ricordo di una mia amica di origine brasiliana che, al contrario, non riusciva a trovare una tonalità abbastanza scura per la sua pelle.
Oggi fortunatamente tantissimi brand sono scesi in campo per parlare di make-up inclusivity, andando incontro alle diverse tipologie di pelle.
Un chiaro e fortissimo esempio di questi ultimi anni è Fenty Beauty che vanta la bellezza di 50 differenti tonalità del suo fondotinta Pro Filt’r – disponibile sia nella versione Matte che Hydrating – e correttori studiati appositamente con cura partendo dall’analisi dei colori del viso di chi ancora non possedeva un fondotinta della shade adatta.
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I fondotinta Backstage di Dior sono disponibili in 40 tonalità e divisi per sottotono, così come il celebre Double Wear di Estée Lauder ed il Can’t Stop Won’t Stop di NYX che di tonalità ne hanno invece 45, il Luminous Silk di Giorgio Armani che ne ha a sua volta 32 come il Fit Me di Maybelline, e l’Ultra HD Foundation di Make Up For Ever che possiede 40 colorazioni da mixare e condividere.
Anche 40 sono le shades dello Studio Skin Hydrating di Smashbox, fondotinta a prova di set con una buona gamma di colorazioni e sottotoni che non ossidano, ideati consultando i make-up artist di tutto il mondo per assicurarsi di soddisfare ogni skin tone. Le donne scelte per la campagna, inoltre, sono donne comuni e non modelle.
Non osiamo dimenticare poi Pat McGrath – definita da Anna Wintour come la make-up artist più influente al mondo – che con il suo brand è finalmente arrivata da qualche mese in Italia da Sephora: i suoi fondotinta e correttori della linea Skin Fetish Sublime Perfection esistono rispettivamente in 36 colori e hanno una performance eccezionale su ogni incarnato.
Ma ad avere il primato sul mercato italiano in quanto a numero di tonalità è Mac con il suo Studio Fix Fluid Foundation disponibile in 66 colorazioni e sottotoni nella versione fluida che diventano invece 53 nella versione opaca.
Anche Gucci Beauty per presentare la sua nuova linea di 6 rossetti in edizione limitata e le 12 Beauty Powder sceglie un range di colori che si fondono perfettamente con la pelle di ogni sfumatura, garantendo un risultato glamour e naturale che vede la bellezza come individualità.
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Mentre questi brand stanno seguendo la direzione giusta verso la beauty inclusivity, altrettanti sembrano ancora doversi svegliare e ascoltare davvero le esigenze dei consumatori, selezionando per il mercato italiano un range davvero ristretto di tonalità non solo di fondotinta ma anche di correttori, polveri e prodotti per le labbra e dimostrando una certa discriminazione di genere e body shape anche nelle campagne pubblicitarie.
Perché deve essere ancora così difficile capire che la bellezza è libertà? Quali sono secondo voi i prossimi passi da fare?