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Emily in Paris, Macron contro Roma?

Tempo di lettura: 3 min.

Quando la politica diventa soap opera

Quello tra Italia e Francia è uno dei rapporti di odio-amore più lunghi della storia. Imboscate, tradimenti, ma anche ammiccamenti e sincera passione hanno sempre legato a doppio filo i francesi e gli italiani. Una rivalità dalle radici profonde. Partendo dai romani che si impossessarono della Gallia, sottomettendo una popolazione orgogliosa attraverso l’umiliazione di far sfilare il proprio capo (Vercingetorige) per le vie di Roma. Passando per Carlo Magno, i vari re francesi e Napoleone, che oppressero in misure variabili la penisola italica, fino ai Savoia, di estrazione francese, che conquistarono e unirono quest’ultima.

E ancora le guerre mondiali e ovviamente il calcio. Gli incontri principali tra le due compagini sono stati la Finale del campionato europeo di calcio 2000, vinta dai francesi e la Finale del campionato mondiale di calcio 2006, conquistata dagli italiani.

Culturalmente ci si contende la miglior cucina, i migliori vini, i migliori poeti, le cime dei monti più alti, la Gioconda… E adesso ? Ci mancava Emily! 

Emily in… Paris o in Rome?

Per chi non lo sapesse, Emily in Paris è una serie tv di Netflix che racconta la storia di Emily, interpretata da Lily Collins, una ragazza americana che si trasferisce a Parigi per lavorare in un’agenzia di comunicazione.

Tra selfie, amori, moda, tanta moda e stereotipi sulla città, per 4 stagioni ha fatto innamorare tutti. Alla fine della 4° stagione c’è stata l’improvvisa svolta che rischia di diventare una “questione di Stato”. Emily incontra un ragazzo italiano e arriva a Roma ma il problema nasce perché le viene chiesto dalla sua datrice di lavoro di trasferirsi definitivamente nella capitale italiana. Tutto fa pensare quindi che il proseguo della serie cambi ambientazione. Dalle baguette alla carbonara, dalla tour Eiffel al Colosseo, dal fascino francese ai latin lover italiani.

Ma il presidente Macron non l’ha presa bene e ha tuonato in un’intervista: “Emily in Paris a Roma non ha senso” e ha aggiunto “Lotteremo duramente e chiederemo loro di rimanere a Parigi”. Sembra l’inizio di una barzelletta. Invece è pura realtà.

Il presidente francese non vuole proprio che la trama della famosa serie di Netflix possa spostarsi. Per lui la serie ha dato una spinta al turismo francese e decisamente non vuole pensare che possa essere ambientata in un altro stato. Forse anche perché la moglie è comparsa in un cameo dell’ultima stagione o forse solo per una questione di paternità, sta di fatto che le sue dichiarazioni sono state lapidarie. Macron ha detto di essere stato “super orgoglioso” del cameo di sua moglie e la first lady francese “molto contenta” di partecipare alla serie, che ha poi definito “molto positiva” appunto per l’immagine della Francia e per l’interesse verso il paese.

Queste frasi hanno scatenato il botta e risposta da parte del sindaco di Roma. Roberto Gualtieri ha, infatti, risposto alle provocazioni del presidente della Repubblica francese. “Caro Emmanuel Macron, tranquillo Emily a Roma sta benissimo”.

E giù le critiche. “Questi due non hanno problemi ben più gravi da affrontare?” tuona il web. Gualtieri ha anche aggiunto di aver parlato dei commenti di Macron su Emily in Paris con la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, con cui ha detto di essere amico e di averci riso sopra. In ogni caso per lui il fatto che la protagonista della serie si trasferisca a Roma è “una conferma che la nostra città sta diventando sempre più importante”. “A dire il vero, pensiamo che forse il signor Macron dovrebbe solo rilassarsi un po’”, ha concluso in tono scherzoso.

È sfida tra Italia e Francia, o meglio ecco una nuova sfida tra Italia e Francia. Non è , però, la prima volta che la fiction coinvolge la politica e a tenere le redini del progetto c’è persino la stessa persona. Emily in Paris è stata creata da Darren Star, già autore di un prodotto di successo come Sex and the City. E anche Sex and the City era stata fortemente voluta dal sindaco di New York, Rudolph Giuliani. Dopo un repulisti dei barboni nella grande mela il fine politico era quello di mostrare una New York sicura e ri-pulita. Dove appunto 4 ragazze spigliate e alla moda potevano correre sui tacchi in una città raccontata come la più bella del mondo.

Dalla prima stagione datata 1998, New York è stata presa d’assalto dai turisti di tutto il mondo con addirittura tour organizzati per visitare le location più iconiche di dove le ragazze della serie vivevano, cenavano e andavano a fare shopping. Quando politica e fiction si fondono… potrebbe essere una buona idea per una nuova serie. Titoli di coda!

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Claudia Riva
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