Sui social si scatena il boicottaggio
A pochi giorni dall’avvenuta sfilata si torna a parlare di Victoria’s Secret. Il motivo delle chiacchiere, tuttavia, non riguarda la bellezza degli angeli in passerella, o l’ammirazione nei confronti dei completi di lingerie che hanno sfilato. Al centro della polemica c’è, infatti, il chief marketing officer, Ed Razek, il quale prima dell’evento avrebbe affermato che la presenza di modelle LGBT o plus size non rientra nelle volontà dell’azienda. Alla domanda sul perché non comparissero mai le varietà sopracitate, il chief avrebbe risposto: “Dovremmo avere transessuali nello show? No, non credo. Perché no? Perché lo show è una fantasia, è uno speciale di intrattenimento di 42 minuti e basta”. La risposta non ha soddisfatto la rete che, offesa, ha attuato una campagna di boicottaggio nei confronti del brand. Ed Razek si è subito scusato per le parole prive di tatto, rivolgendo le sue scuse verso i trans e non nei confronti delle modelle plus size. A lamentarsi dei diktat imposti da Victoria’s Secret era già stata, a fine ottobre, la modella Bridget Malcolm. Bridget ritiene, infatti, che l’azienda proponga modelli di bellezza irraggiungibili e malsani. Tutti si chiedono, come andrà a finire?